Un modo per capire se un errore di pronuncia all’interno del discorso è un campanello dall’arme per lo sviluppo del linguaggio a mio avviso non è quello di utilizzare i cosiddetti parametri di valutzaione delle “Norme di acquisizione del suono” o “Norme di acquisizione del suono vocale”.
Questi test sono strumenti che ipatologi del linguaggio (logopedisti) usano per avere una linea guida nel determinare quali errori sono evolutivamente appropriati e quali errori non lo sono. Ci sono diverse norme… di valutazione del linguaggio verbale che possono essere utilizzati dai logopedisti di tutto il mondo.
La plausibile critica rispetto a queste norme di acquisizione del linguaggio “normale” è che non sono coerenti tra loro. In una conferenza on-line sulla “Confusione sulle norme di acquisizione delle lettere ed il loro utilizzo” tenuta da Gregory L., egli stesso, si pone la domanda: “Sappiamo quando i suoni del linguaggio vengono appresi?”
Lui Confronta, alcuni dei test classici di acquisizione dei foni (consonanti ) usati dai logopedisti negli anni passati, Sander (1972), Prather, Hedrick, e Kern (1975), e Templin (1957). Comprende anche test più recenti come Smit (1990), e Goldman test dell’articolazione (2000).
Le sue scoperte hanno rivelato grandi differenze tra le varie metodiche di valutazione. Ad esempio, nel suo studio, il suono / t / è padroneggiata all’età di 2 anni e 6 mesi in una serie di test, in altri a 3 anni, in altri 3 anni e 6 mesi, in altri 4 anni e in un altro addirittura a 6 anni. Gregory L. ha concluso che in realtà non è possibile dire con esattezza a che età i bambini debbano avere padronanza di ogni singolo suono.
D’altra parte, senza studi fatti per stabilire le norme di acquisizione del linguaggio e test di articolazione standardizzati, non so come saremmo in grado di misurare i progressi di un bambino rispetto ai suoi coetanei.
Mentre tutti gli studi sull’ acquisizione del linguaggio sembrano non essere d’accordo su quale sia esattamente l’età in cui un bambino possa aver padronanza di un suono particolare io credo che ci diano informazioni molto utile su quoli sono i suoni che vengono sviluppati tipicamente entro i primi 2-3 anni, quelli che possono essere pienamente sviluppato fino a 4-5 anni ed infine come dovrebbe essere il linguaggio di un bambino di 6 anni.
La ragione per cui ho sentito l’obbligato di scrivere un post sulle norme di acquisizione del linguaggio è perché credo che possana essere uno strumento utile ai genitori , per non avere aspettative inadeguate rispetto al linguaggio dei nostri piccoli .
Per esempio io penso che sia utile sapere che la / r / è un suono che generalmente viene acquisito dalla maggior parte dei bambini intorno all’età di 5 o 6 anni. E ‘vero che alcuni bambini possono padroneggiare questo fono più presto tre o quattro anni, ma se un genitore viene da me e mi dice che a tre anni il suo bambino non sa dire / r /, io non mi preoccupo per nulla e sopratutto no farei mai un lavoro di logopedia per questo motivo!
Come regola generale mi piace usare lo schema del bilancio fonetico come linea guida per evidenziare le alterazioni fonetiche( è uno schema in cui sono rappresentate tutte le consonanti in gruppi che si differenziano in base alla modalità di pronuncia ed alla difficoltà di esecuzione), per avere ulteriori informazioni sul bilancio fonetico clicca quì .
Dalla somministrazione di una lista di parole evidenziando sullo schema del bilancio fonetico le consonanti pronunciate male mi risulta semplice comprendere quante lettere il bimbo in questione produce scorrettamente.
Se riscontro che per un bambino è più semplice di re /z/ piuttosto che /f/, per lavorare sulla correzzione delle lettere seguo sempre le attidudini del bambino al quale mi rapporto. Quindi lavorerò prima sul fono / z/ invece della /f/;anche se secondo lo schemadel bilancio fonetico è sicuramente più semplice correggere la pronuncia della/f/ .
Ho cinque nipoti di cui uno un pò più grande e gli altri più o meno della stessa età, osservandoli mi sono a volte proccupata, ma la deformazione professionale mi giustifica….
In realtà ognuno di loro ha sviluppato il proprio linguaggio in modi e tempi differenti, e sopratutto utilizzando più o meno consonanti alla stessa età, per cui uno ha parlato dopo rispetto all’altro, ma il bambino “in ritardo” ha strutturato un linguaggio migliore dal punto di vista articolatorio e morfosintattico, l’altro non ha ancora acquisito un linguaggio strutturato correttamente purtuttavia non c’è nulla di allarmante rispetto alla sua produzione verbale, un bambino di 3 anni dovrebbe produrre delle frasi tritermine pronunciare tutte le lettere occlusive fricative (tranne sc) alcune affricate e nasali.
E’ importante non essere rigidi sull’ età dei bambini in merito all’acquisizione di un suono specifico, ma comprendere che ci può essere una variabiliutà nei tempi di apprendimento del linguaggio. Conviene utilizzare questo schema come una guida generale!
Se consideriamo lo sviluppo del linguaggio di un bambino dobbiamo considerare tutto ciò che c’è intorno a quel bambino, quindi con chi trascorre le sue giornate se è a contatto con altri bambini e di che età come trascorre il suo tempo, osservando ognuno di questi bambini individualmente bisogna pensare anche quanto gli errori di pronuncia influenzano la loro capacità di comunicare, come possono influeire nella loro vita scolastica, se riescono a comunicare con i loro coetanei e se le difficoltà di linguaggio influiscono sulla loro autostima, con possibili atteggiamenti oppositivi o di chiusura.
Cerchiamo di essere fautori dello sviluppo dei nostri bambinii e dare loro il sostegno necessario per poter apprendere il linguaggio verbale per poter comunicare in modo adeguato, in molti casi non è importante che il bambino ripeta un suono in modo corretto ma la cosa più importante è esporre i bambini al lingiaggio ed ai vari suoni facendo in modo che ci guardino quando gli parliamo,
rispettare i tempi dei bambini comprenderne le difficoltà sostenerli nel loro percorso di sviluppo è l’arduo compito di tutti i genitori non c’è manuale che tenga non c’è storia che si ripeta…
Ognuno ha la sua storia ognuno ha i suoi tempi noi abbiamo l’obbligo morale ed etico di seguirli e guidarli nella loro individuale evoluzione….