Oggi il nostro articolo è di dissenso ma soprattutto informativo, perchè spesso non se ne può più…
Troppe volte assisto alla stessa scena, bambino di tre anni che non parla ed il pediatra che dice “non è nulla di cui preoccuparsi”,
asserendo che la cosa si risolverà da se, ma se dietro quel ritardo del linguaggio, esiste come spesso accade, anche un piccolo problema… quel bambino non imparerà mai da solo a parlare ed avrà perso del tempo prezioso…
sarebbe saggio aspettare al massimo ancora qualche mese, se il bimbo è già inserito in una scuola prima dei tre anni di età per comprendere come evolve naturalmente il suo linguaggio stando a contatto con i suoi coetanei che sono uno stimolo imbattibile,
ma se il bimbo fosse già inserito a scuola ed è evidente il suo ritardo allora è inutile indugiare meglio accellerare l’evoluzione linguistica con una visita specialistica che indichi la terapia logopedica.
Quello che molti pediatri ignorano e che a tre anni i bambini fanno dei bei discorsetti, hanno un linguaggio strutturato con frasi composte adeguatamente, raccontano le favolette,dicono tutto ciò che fanno, quando si evince una distanza molto ampia da questa situazione linguistica è il caso di ricorrere ad un piccolo aiuto che può risolvere in tempi brevi la difficoltà.
Ma a volte dietro un linguaggio poco evoluto ci sono anche aspetti comportamentali oppure relazionali da considerare, solo un occhio esperto di uno specialista può inquadrare adeguatamente la situazione, quindi un controllo Foniatrico e Neuropsichiatra Infantile è a mio parere da fare sempre quando ci si ritrova con un bimbetto che non parla.
Non c’è da essere in apprensione o allarmisti, il Foniatra ed il Neuropsichiatra non sono “l’uomo nero!”, sono solo dei medici specializzati che possono aiutarci nel modo migliore, magari anche dicendoci che non c’è nulla di cui preoccuparsi …
Un circostanza in particolare che mi ha fatto davvero rabbrividire è l’informazione che questo pediatra ha fornito ad una povera mamma, ovvero l’obbligo di fare la visita all’Asl dove attraverso la quale sarebbe stato nominato un assistente sociale che avrebbe controllato dove e come vive il bambino,
Quasi follia….
Questa è la sciocchezza più grande che io abbia mai sentito nella mia vita, la visita all’Asl apre un percorso riabilitativo che viene prescritto dal medico specialista Asl. Tale percorso può avere due diciture differenti con 377 oppure 104.
la prima 377 (impegnativa del medico curante) mediante la quale si accede ad una terapia di 30 minuti per due volte a settimana e si paga il tiket.
Questo tipo di terapia è prescritta quando si evidenziano difficoltà lievi è meno costosa per l’asl ma sicuramente è anche meno efficace.
Il secondo tipo di terapia che si prescrive è con la 104, ed anche quì accade l’inverosimile qundo lo si dice in modo errato, la legge 104 è per i disabili anche in bambini con ritardo del linguaggio può essere assegnata TEMPORANEAMENTE, quando il bambino finisce la terapia decade, non inciderà sul suo futuro professionale, poichè decade e non lascia macchie, potrà fare concorsi pubblici ed anche il Presidente della repubblica se vorrà!!!
Questo articolo lo scrivo per tranquillizzare questa povera mamma mi Milano con cui ho discusso e che quasi dopo aver parlato con il pediatra, aveva deciso di non recarsi più alla visita Asl, direi, ma di intraprendere un percorso a pagamento seppur le sarebbe costato tanto, personalmente lavoro molto nel privato ma sempre in modo del tutto etico, non così, non scorrettamente non con informazioni fasulle!!!
Deve essere una scelta libera ed informata!
Ad alcuni “Dottori” direi che prima di parlare dovrebbero bene informarsi, perchè hanno scelto un mestiere dove l’etica dovrebbe essere al primo posto e soprattutto sono tenuti ad informarsi prima di dare notizie false, ma purtroppo non sempre accade!!!
Spero che l’articolo abbia messo in chiaro come funzionano le prescrizioni e soprattutto l’importanza di affidarsi agli specialisti!
Perche la collaborazione tra voi e il pediatra risulti efficace, e importante aggiornarlo costantemente sulle novita provenienti dai diversi specialisti che eventualmente consulterete e sulle vostre scelte in campo sanitario. Egli vi potra aiutare a “mettere insieme i pezzi” e a capire alcuni termini molto complessi – in quanto molto specialistici oltre a seguire lo sviluppo globale del vostro bambino.