Una carenza nella motivazione sociale è una caratteristica dell’autismo, ai bambini con autismo in genere manca la motivazione ad apprendere nuovi compiti e partecipare al loro ambiente sociale.
Alcuni aspetti che emergono frequentemente in situazioni sociali sono accessi di collera, pianto, il mancato rispetto, disattenzione, stereotipie motorie ( agitano parti del corpo freneticamente, spesso sono le mani), ecolalia, frequente tentativo di andarsene, o mancanza di volontà espressa con apatia.
L’uso dell’ABA, come intervento riabilitativo può aumentare il desiderio motivazionale nei bambini con autismo, di conseguenza, migliora in modo significativo l’efficacia dell’ insegnamento, per accedere alla 1 parte dell’articolo clicca quì!
Cosa vuol dire Discrete Trial Training…
Significa sessione di apprendimento, consiste in una serie di distinte lezioni e prove ripetute insegnando one-to-one. Ogni prova scaturisce da un apprendimento precedente, si basano sulle capacità di effettuare una ” richiesta” , di eseguire ” un’azione “, adeguare un comportamento, o ” rispondere ” alla persona, comprendere una conseguenza, una “reazione” del terapista basandosi sulla risposta. I rinforzi positivi sono scelti valutando le preferenze individuali.
Molti bambini inizialmente rispondono ai rinforzi riconoscibili , come ad esempio prodotti alimentari. Queste ricompense concrete devono essere abbandonate il più velocemente possibile e sostituite con premi come lode, solletico e abbracci.
L’intervento comportamentale intensivo precoce come il programma Lovaas è di solito implementato quando la persona è giovane, prima dei sei anni d’età. Il trattamento è molto intenso, tipicamente 30 – 40 ore settimanali, ed è condotto da un terapista esperto che prefissa gli obiettivi one-to-one, lavorando anche in casa con la famiglia.
Il Parent training, quindi è il lavoro svolto con i familiari, è una parte necessaria per un efficace programma basato sull’ABA. Il progresso del bambino è strettamente monitorato dalla raccolta di dati sulle prestazioni di ogni prova. Dopo che una skill (prova) è stata masterizzata, un’altra abilità viene introdotta, e l’abilità masterizzata è posta in un programma di “manutenzione”.
Un programma di manutenzione permette di verificare periodicamente gli obiettivi conseguiti, in modo che la persona non possa regredire perdendo le abilità precedentemente acquisite. Una sessione di apprendimento è un elemento importante del programma globale stilato per la persona con disturbo dello spettro autistico. In alcuni casi, se esaminiamo un programma intensivo, il primo approccio informale della formazione DTT può essere fornito da un professionista esperto per insegnare abilità specifiche come rimanere seduti e partecipare ad una attività.
Risposta alla terapia Pivotal
La terapia Pivotal (PRT), indicata anche come “terapia di risposta” si basa sul principio che per il buon esito del trattamentoè fondamentale indurre la risposta, è un metodo di intervento comportamentale per l’autismo. I sostenitori del Pivotal credono che il comportamento in generale si fondi su due “cardini” che sono: competenze comportamentale, e motivazione , lo sviluppo di queste competenze crea in ogni soggetto la capacità di rispondere a stimolazioni molteplici, e quindi lo sviluppo di queste competenze si tradurrà in miglioramenti generali di comportamento.
Inizialmente sono stati fatti tanti tentativi per trattare l’autismo ma per lo più sono risultati inefficaci, nel 1960 i ricercatori hanno iniziato a concentrarsi sulle terapie comportamentali. Lynn e Robert Koegel hanno teorizzato che, se lo sforzo si concentra su alcune risposte cardine, l’intervento è più efficace ed efficiente.
Per come la vedevano i ricercatori, lo sviluppo dei comportamenti cardine si tradurrà in un miglioramento diffuso in altri settori. La Pivotal Response Theory (PRT) si basa sulla convinzione che l’autismo è una malattia molto meno grave di quanto si pensasse originariamente.
I due settori cardine della terapia basata sulla risposta coinvolgono la motivazione e l’avvio delle attività. Altri ambiti sono individuati nell’ auto-gestione, comprendere i propri sentimenti e la capacità di rispondere ai segnali ambientali più o meno evidento o prendere spunti dagli eventi .
Il gioco è il modo più utilizzato per insegnare abilità nuove, come ad esempio turn-taking (turno di conversazione), comunicazione e linguaggio. In questo tipo di lavoro l’obiettivo diretto è il bambino che fa delle scelte in base alle quali la terapia si evolve. E’ fondamentale porre l’accento anche sul ruolo dei genitori come agenti primari di intervento.
L’efficacia delle terapie di risposta pivotal sono stati dimostrati da ricerche costanti condotte sugli effetti che ha sui bambini autistici. La formazione di risposta Pivotal è specificamente progettato per aumentare la motivazione di un bambino a partecipare ad acquisire nuove competenze. La formazione di risposta Pivotal comporta strategie specifiche quali:
• Fornire istruzioni chiare al bambino
• selezionare un numero di stimoli per ogni terapia da svolgere
• Progettare gli intervalli di attività di manutenzione (per verificare i compiti precedentemente masterizzati)
• rinforzo diretto
• rafforzamento della risposta per tentativi intenzionali al fine di ottenere la risposta corretta
• Attivare il modellamento di una interazione adeguata
Il metodo di formazione della risposta Pivotal ha dimostrato di essere un metodo di formazione naturalistica che è abbastanza strutturato per aiutare i bambini ad apprendere attraverso semplici abilità di gioco, il gioco deve comunque essere abbastanza flessibile per poter permettere ai bambini di rimanere creativi nelle loro attività ludiche.
Il bambino può essere invogliato al gioco mediante rinforzi concreti (giochi ed alimenti) oppure verbali (elogi coccole). Il terapeuta ha la possibilità di modellare il gioco in forme sempre più complesse e di fornire nuove idee di gioco sfruttando la turnazione ed il modellamento del pensiero esprimendosi a voce alta.
La ricerca indica che i bambini con autismo che sono maturi e pronti ad imparare le abilità di gioco simbolico possono apprendere ed impegnarsi in attività spontanee di gioco creativo con un altro adulto esprimendosi con un linguaggio di livello simile a quello adoperato dai suoi coetanei.
La prossima settimana non perdere la parte finale del nostro articolo!