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Aprassia infantile, cos’è come si interviene…

6 Febbraio 2012 6 commenti Scritto da Dott. Roberta Riccio

Cos’è l’aprassia infantile?

Aprassia infantile  è un disordine del linguaggio motorio . I bambini  hanno problemi nella produzione dei suoni, sillabe e parole.

 Questo non accade causa di debolezza muscolare o paralisi. Il cervello ha problemi di pianificazione per spostare le parti del corpo (ad esempio, labbra, mascella, lingua) necessari per l’articolazione della voce.

 Il bambino sa quello che vuole dire, ma il suo cervello ha difficoltà a coordinare i movimenti muscolari necessari per pronunciare quelle parole. 

Quali sono alcuni segni o sintomi dell’ aprassia infantile?

Non tutti i bambini con aprassia mostrano gli stessi sintomi.

Di seguito troverai una serie di… caratteristiche che potrebbero presentarsi  in associazione a questa diagnosi, comunque tutti i segni ed i sintomi elencati di seguito potrebbero non essere presenti in ogni bambino.

E ‘importante che il bambino  effettui quanto prima una visita specialistica Foniatrica ed una Valutazione logopedica funzionale effettuata da un logopedista, che ha conoscenza delle caratteristiche fondamentali dello sviluppo del linguaggio per escludere altre cause di problemi dello stesso. Gli aspetti generali da mettere a fuoco sono i seguenti:

In un bambino piccolo

Le prime parole sono in ritardo, e possono mancare alcuni  suoni

Articola solo un paio di consonante diverse e suoni vocalici

Mostra difficoltà nel combinare i suoni, possono evidenziarsi lunghe pause tra i suoni

Semplifica le parole sostituendo i suoni difficili con altri più facili o eliminando i suoni difficili (anche se tutti i bambini inizialmente possono fare questo, la differenza è nella frequenza di questa modalità espressiva, il bambino con aprassia nel discorso lo fa più spesso)

Possono avere problemi nel mangiare.

In un bambino più grande

Commette errori fonetici che non sono il risultato di immaturità di linguaggio

Può comprendere il linguaggio molto meglio di come lo parla

Ha difficoltà ad imitare la produzione verbale di un altro individuo, purtuttavia nonostante l’imprecisione  imitando il  discorso è più chiaro rispetto al suo eloquio spontaneo

Può sembrare che trattenga le parole nel tentativo di produrre suoni o per coordinare le labbra, la lingua e la mascella per la sua difficoltà nel coordinare il movimento volontario.

Chiaramente ha più difficoltà nel dire più parole o frasi lunghe rispetto a quelle più brevi

Sembra avere maggiori difficoltà quando è ansioso/a

Il suo linguaggio è difficile da comprendere, soprattutto per un ascoltatore non familiare

Il suo eloquio ha una prosodia monotona, si blocca sulla sillaba o su una parola sbagliata 

Altri potenziali problemi

  • Il linguaggio si sviluppa in ritardato
  • Nel discorso può confondere l’ ordine delle parole oppure  non ricordare le parole che gli occorrono per esprimere il suo pensiero.
  • Difficoltà nella coordinazione motoria degli organi fono articolatori
  • Ipersensibilità o iposensibilità  in bocca (ad esempio, possono non piacergli i cibi croccanti,  può non essere in grado di identificare un alimento attraverso il gusto e la consistenza)
  • I bambini con problemi di aprassia possono avere problemi quando imparano a leggere e scrivere 

Come si effettua una diagnosi di aprassia infantile?

In primo luogo un audiologo dovrebbero effettuare una valutazione dell’udito per escludere la perdita dell’udito come una possibile causa delle difficoltà di linguaggio del bambino.

Il foniatra effettua la diagnosi clinica, il logopedista svolge la valutazione funzionale, prestando particolare attenzione alle competenze motorie del distretto linguo bucco facciale, l’aspetto prosodico del linguaggio, le competenze articolatorie  dei vari foni  e lo sviluppo del linguaggio. 

Il logopedista è  in grado di accertare la presenza di disartria ed escludere altri disturbi disturbi del linguaggio (disordine fonetico fonologico puro), per effettuare una valutazione corretta  bisogna raccogliere un campione del discorso del bambino in varie circostanze, eloquio spontaneo, ripetizione di parole efrasi, lettura e spiegazione, livello narrativo.

La valutazione prevede:

  • controllo del tono muscolare delle labbra, mascella e lingua. I bambini con Disartria di solito non sono ipotonici, ma la verifica  aiuterà il logopedista ad avere un quadro clinico completo.
  • osservare quanto riesce a coordinare il movimento della bocca, facendo  imitare  azioni non verbali (per esempio, muovere la lingua da un lato all’altro, sorridere, accigliare, arricciare le labbra)
  • valutare il coordinamento nelle  sequenze di movimenti muscolari per il parlato, facendo eseguire diadacocinesie, richiedendo al bambino di ripetere sequenze di suoni (per esempio, pul-tuf-kun) il più velocemente possibile.
  • esaminando le abilità motorie prassiche e simboliche, testando le abilità del bambino in situazioni  “reali” (per esempio, a leccare un lecca-lecca) e confrontando la stessa azione in attività non funzionali o “finte” situazioni (ad esempio, facendo finta di leccare un lecca-lecca)

La valutazione della prosodia del linguaggio prevede:

  • ascoltare il bambino per assicurarsi che lui o lei è in grado di comporre opportunamente sillabe in parole e parole in frasi 
  • determinare se il bambino sa utilizzare tono e pause per marcare diversi tipi di frasi (per esempio, domande  affermazioni) e per delimitare parti diverse della frase (per esempio, fare una pausa tra le frasi, non nel mezzo delle stesse)

Valutare la pronuncia dei suoni nelle parole:

  • Valutare sia vocali che  suoni consonantici
  • Controllare come il bambino dice singoli suoni e combinazioni di suoni (sillabe, parole e parole complesse)
  • Determinare quanto gli altri possono capire ciò che il bambino dice  quando utilizza singole parole, frasi e in  conversazione.

Un logopedista può anche esaminare le abilità di linguaggio recettivo ed espressivo del bambino e l’alfabetizzazione per vedere se ci sono co-esistenti problemi di questo tipo.

Quali cure sono disponibili per i bambini con aprassia?

La ricerca dimostra che i bambini con aprassia hanno più successo quando ricevono un trattamento frequente (3-5 volte a settimana) e intensivo. 

I bambini che effettuano una terapia individuale tendono a fare meglio rispetto ai bambini che svolgono la terapia in gruppo.  Dopo il primo perioodo ti terapia quando si evidenziano i primi miglioramenti, la terapia può essere svolta con una frequenza minore (due sedute settimanali), in queste circostanze  la terapia di gruppo può essere una soluzione migliore.

Il focus di intervento per il bambino/a con disprassia  è il miglioramento della pianificazione, la sequenza, e la coordinazione dei movimenti muscolari per la produzione del linguaggio. Esercizi isolati, progettati per “rafforzare” i muscoli del cavo orale non aiuteranno il suo linguaggio. 

L’aprassia è un disturbo del coordinamento del linguaggio, non della forza del tono muscolare.

Per migliorare il linguaggio, il bambino deve esercitarsi molto nel discorso. Tuttavia, utilizzare dei feedback, sfruttando vari canali sensoriali, come tattile “toccando gli organi fonatori”, visivi (per esempio, facendolo osservare  allo specchio), ed infine come feedback uditivo, l’adulto può fare da modello verbale. 

Con questa stimolazione multi-sensoriale ed il supporto dei feedback, il bambino può più facilmente ripetere sillabe, parole, frasi per migliorare il coordinamento muscolare e il sequenziamento per la composizione del linguaggio.

Alcuni “pazienti” potrebbero essereagevolati utilizzando un sistema di comunicazione aumentativa alternativa  (ad esempio, un computer portatile che scrive e / o produce frasi) se l’aprassia inficia molto il livello espreessivo. 

Una volta che la produzione verbale sarà  migliorata, si può ridurre l’utilizzo di facilitatori, ma possonocomunque essere utilizzati per sostenere la parola e sviluppare le competenze del bambino più rapidamente in livelli di complessità nella composizione linguistica.

La pratica a casa è molto importante. Le famiglie saranno spesso  investite nel compito di  aiutare i bambini nel loro percorso e permettere al bambino di utilizzare le nuove strategie apprese in terapia  al di fuori del setting di trattamento, ciò consente di assicurare un progresso ottimale.

Una delle cose più importanti che la famiglia deve avere bene chiare è  che il trattamento di per  l’aprassia richiede tempo ed impegno. I bambini hanno bisogno di un ambiente di sostegno che li aiuti a sentirsi motivati, che ne gratifichi il successo nei miglioramenti della loro comunicazione. 

Per i bambini che presentano un quadro clinico più complesse ed usufruiscono anchedi  altri trattamenti, come la terapia fisica e occupazionale, le famiglie ei professionisti  che se ne prendono cura hanno bisogno di programmare un servizi responsabile  in modo da non affaticare troppo il bambino, poichè se  troppo stanco sarà incapace di sfruttare al  meglio il tempo della terapia.

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6 commenti

  1. Gianluca Carlucci Gianluca Carlucci
    28 Febbraio 2017    

    Grazie mille, tutto molto chiaro. Sono il papà di una bambina di 5 anni con una diagnosi di aprassia verbale, in effetti sembra la descrizione delle mia piccola.

    Reply
    • Dott. Roberta Riccio Dott. Roberta Riccio
      1 Marzo 2017    

      Grazie a Lei per il suo prezioso commento, ricevere dei feedback positivi ci sprona ad andare avanti!
      Grazie a nome di tutto lo staff di Riabilitazione Logopedia

      Reply
  2. Maria Maria
    21 Aprile 2017    

    A che età è possibile emettere una diagnosi di questo tipo?

    Reply
    • Dott. Roberta Riccio Dott. Roberta Riccio
      26 Aprile 2017    

      Gent.ssima Maria
      Ci scusiamo per non aver risposto prima.

      Ad ogni buon conto non è semplice effettuare una diagnosi precoce per l’aprassia, poiché il più delle volte si tende ad aspettare che emerga il linguaggio,

      almeno che non ci sia un quadro diagnostico differente che comprenda nelle sue aree anche la difficoltà articolatoria.

      La diagnosi deve essere effettuata dal medico prescrittore il quale associa anche il trattamento riabilitativo da svolgere.

      Intorno ai 3.6 anni /4 anni è più semplice poter effettuare una diagnosi perché diventano più evidenti le competenze del bambino

      Cordiali saluti
      Dott Roberta Riccio e lo Staff di Riabilitazione Logopedia

      Reply
  3. Paolo S Paolo S
    5 Giugno 2017    

    Buongiorno io sono il papà di un bambino autistico di 8 anni,a livello di comportamento di comprensione e d’interazione il lavoro fatto negli ultimi 4 anni ci ha fatto raggiungere traguardi e livelli ottimi e siamo contenti ma purtroppo a livello verbale siamo fermi,si vede che ci prova a parlare ma in alcuni momenti lo vedi negli occhi che c’è qualcosa che non va ,deglutisce ed è come si disconnettesse in quel momento,non c’è…sono frazioni di secondo ma ti danno l’idea che c’è un qualcosa che blocca il collegamento tra cervello e bocca.Noi stiamo cercando un medico non che abbia la bacchetta magica ma che sappia capire o che abbia la conoscenza e l’esperienza x iniziare a fare una diagnosi solo su questo aspetto e che ci dica cosa fare x tentare di risolvere anche parzialmente il problema.

    Reply
    • Dott. Roberta Riccio Dott. Roberta Riccio
      30 Giugno 2017    

      Buongiorno sig. Paolo,
      Ci scusiamo per il ritardo della nostra risposta,

      dalla sua descrizione non comprendiamo se suo figlio abbia o meno una disprassia verbale…

      La mancata competenza verbale può essere dovuta ad una difficoltà motoria prassica, quindi obiettivamente non riesce a produrre suoni e le parole, in quel senso inutile sarebbe andare a sforzare delle competenze assenti,

      differentemente se non ci dovessero essere difficolta anatomico funzionali si può procedere con prescrizione specialistica ed attuare un progetto riabilitativo con attività di oralmotor (ginnastica articolatoria), volto a favorire lo sviluppo del linguaggio,

      anche se per età è un po’ tardi per iniziare questo lavoro, quindi sarebbe un tentativo.
      Restiamo a sua disposizione per ulteriori chiarimenti
      Cordiali saluti
      Dott Roberta Riccio e lo Staff di Riabilitazione Logopedia

      Reply

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