L’intelligenza è una facoltà complessa che comprende tutte le funzioni elementari e superiori dell’uomo. I fattori eziologici che ne compromettono lo sviluppo possono essere molteplici, genetici , traumatici, ambientali ecc. possono inoltre verificarsi in periodi differenti dello sviluppo si distinguono perciò in: prenatale, perinatale, postnatale.
I soggetti che presentano insufficienza mentale hanno quadri clinici molto differenti, ma nonostante le cause siano di diverso…
genere la sintomatologia li accomua in vari aspetti, infatti possiamo riscontrare nella maggior parte dei casi delle caratteristiche particolari quali:
- dispercezione, instabilità psicomotoria, disturbi percettivo motori, ritardo psicomotorio con disturbi della lateralizzazione, dello schema corporeo e dell’orientamento spazio temporale, goffaggine, mancanza di agilità e di destrezza.
- difficoltà di astrazione e di concettualizzazione, scarsa ideatività, capacità logico critica poco evoluta.
- labilità attentiva, scarsa capacità di memorizzazione, impulsività, rigidità, passività, difficoltà di adattamento
- scarse competenze nell’area emotivo relazionale, difficoltà di adattamento sociale, sbalzi d’umore e/o manifestazioni di impulsività ed aggressività.
A questo punto mi appare indispensabile sottolineare che il linguaggio si sviluppa mediante un complesso meccanismo nel quale è fondamentale uno scambio repentino ed attivo tra pensiero e parola, se il pensiero in qualche modo risulta difettoso è indubbio che di conseguenza lo sarà anche il linguaggio ed inevitabilmente ne saranno alterati la comprensione l’espressione la lettura e la scrittura.
Le competenze di linguaggio dei bambino con insssufficienza mentale può essere di vario grado ed è strettamente correlata al deficit intellettivo, può verificarsi una totale incomprensione del linguaggio in produzione ed espressione se il QI è molto basso, in un deficit intellettivo medio-grave riscontreremo difficoltà nella concettualizzazione, nella morfologia e sintassi, mentre un insufficienza mentale lieve provocherà povertà nel linguaggio e difficoltà articolarorie.
L’inquadramento diagnostico :
Come per tutti i casi con i quali si lavora in Logopedia, la diagnosi precoce e l’inserimento in terapia sono sempre auspicabili per favorire il recupero delle abilità.
La diagnosi viene effettuata dallo Specialista di riferimento, sia esso il Foniatra il Neuropsichiatra il Neurologo ecc… Esami diagnostici: neurologico, oculistico,audiometrico, esami di laboratorio.
Le valutazioni per l’inquadramento del QI sono effettuate dallo specialista mediante i test di livello come la wppsi; la wisc-r; vi sono vari esami con i quali è possibile stabilire l’età mentale del bambino e/o dell’adolescente ma bisogna tener conto che tanto più il bambino è piccolo, tanto più è difficile porre una diagnosi di insufficienza mentale sopratutto nelle forme non gravi.
Per poter inquadrare meglio lo svilupo dell’evoluzione del pensiero nel bambino con insufficienza mentale è bene fare un piccolo cenno alla teoria di Piaget: <<l’intelligenza si accresce con una sequela di operazioni che si vanno sempre più interiorizzando e coordinando in un dialogo ininterrotto con l’ambiente>>.
Il suo sviluppo è caratterizzato da stadi successivi: dalle prime esperienze che fanno parte del periodo sensomotorio, con le quali il bambino conquista lospazio, alla fase preoperatoria fino allo stadio più alto del pensiero , caratterizzato dalle operazioni logiche astratte.
L’intelligenza matura sempre più fino a raggiungere le operazioni logico formali di tipo reversibile che appaiono solo nella pubertà. A questo livello l’uomo è capace di di asteazione, di giudizio, di operazioni deduttive.
Premesso ciò è importante comprendere a quale stadio maturativo di intelligenza si è fermato il bambino insufficiente mentale e quindi quali operazioni mentali è ingrado di compiere.
Dopo la valutazione effettuata dallo specialista il Logopedista in possesso della diagnosi può effettuare la Valutazione Logopedica Funzionale, servendosi delle classificazioni ICIDH-OMS e dell’ICF stila il profilo dinamico del paziente, poi mediante osservazione diretta del distretto orobuccofacciale identifica le abilità prassiche ed articolatorie, effettua il bilancio fonetico e quantifica il lessico ricettivo , le competenze spaziotemporali e le abilità sociali. Dove è possibile le competenze di lettoscrittura.
Solo dopo aver ossservato tutte le aree può stilare un intervento riabilitativo con obiettivi concreti e perseguibili, è a mio avviso opportuno partire dai punti di forza, cioè dalle competenze più evolute e svilupparle ulteriormente affrontando i punti “critici” con minore insistenza onde evitare un rifiuto dell’intervento logopedico e una mancanza allleanza terapeutica con il paziente , indispensabile per il buon fine della terapia stessa.
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