Mi è venuto in mente questo appellativo “ dinosauri della riabilitazione” pensando a cosa ancora accade in questo campo della sanità…
Professionisti attempati che non si evolvono e continuano ad osannare il proprio credo…
Capita ancora e capiterà sempre…
di doversi scontrare con i paradossi della riabilitazione, un campo minato che per quanto sempre più in evoluzione presenta ancora molte vie di fuga per chi per presunzione ignoranza o disonestà ruba un bene prezioso… il tempo!!!
Le diagnosi precoci sono l’arma vincente del progresso, inquadrare correttamente un paziente piccolo e riabilitarlo con le strategie più efficaci a secondo delle sue necessità è la vera forza dell’intervento riabilitativo.
Purtroppo spesso si ciondola in terapie palliative aspecifiche che non portano i progressi dovuti e danneggiano la buona evoluzione dei bambini…
il perché rimane un mistero…
a volte capita perché i terapisti non hanno il buon senso di dire di no ad alcuni genitori che non accettano la realtà,
altri invece nella convinzione di poter risolvere senza formazioni specifiche qualsiasi difficoltà bruciano tappe evolutive l’una dopo l’altra e perseverano nelle loro arcaiche convinzioni danneggiando l’evoluzione del piccolo paziente e le sue competenze future….
potrei dilungarmi in mille congetture senza comunque comprendere la natura di quanto accade!
Tanto tempo fa ho preso in carico un bambino di 5 anni che purtroppo era capitato in mani sbagliate … non parlava non stava seduto un secondo…
siamo dovuti ripartire dalle basi, strutturare il linguaggio ampliare il vocabolario ecc
oggi quel bambino è un ragazzo, ha acquisito buone competenze verbali e comunicative, ma forse avrebbe imparato a leggere e scrivere correttamente se avesse avuto un percorso riabilitativo differente…
Il problema è che il tempo che si perde provocherà conseguenze … bisogna comprendere le difficoltà mediante test standardizzati verificare gli obiettivi riabilitativi e modificare i percorsi a misura di ogni singolo bambino…
se la differenza tra le competenze di un bambino ed i suoi coetanei è ampia il lavoro da svolgere lo sarà altrettanto…
verificare l’intervento è fondamentale avere un’equipe medica di riferimento è indispensabile.
I terapisti della riabilitazione sono tenuti ad inviare i pazienti a visita specialistica poiché ogni terapia necessità di prescrizione.
Prima di ogni cosa bisogna effettuare i controlli specialistici ed avere la diagnosi per poi intraprendere un percorso riabilitativo sensato e mirato.
Soprattutto se un bambino mostra problemi comportamentali non affidatevi a persone non qualificate ma cercate terapisti idonei che possano fare la differenza nell’evoluzione dei vostri figli.
Le terapie comportamentali negli anni si sono evolute e modificate è quello che non viene compreso forse è che devono essere somministrate con competenza perché la differenza è tutta lì nella competenza degli operatori!
Mi capita di osservare tanti bimbi che avrebbero necessità di una terapia comportamentale, invito sempre i genitori ad un controllo specialistico,
il più delle volte il controllo non viene effettuato, non bisogna avere preconcetti e dire no a prescindere, infornarsi è doveroso infornare è un dovere etico e professionale.
Dare la possibilità di scegliere in modo consapevole credo sia la migliore cosa da offrire ad un genitore, abbiate la consapevolezza reale di ciò che viene fatto prima di dire no!
Il nostro articolo nasce dal desiderio di aprire una porta della riabilitazione che spesso è mal vista per preconcetti assurdi… non diciamo che sia l’unica strada, ma che per alcuni bimbi è la migliore e che quantomeno deve essere considerata come possibile intervento e non escluso a prescindere.
Io personalmente non essendo formata ABA non pratico questo intervento, ma lo consiglio ed invio i miei pazienti a visita e favorisco il cambiando terapista per il bene dei bambini.