
Ad ogni modo, vediamo di cosa si tratta e come possiamo adoperarla per rendere più
agevole uno scambio di messaggi che non sia verbale (cioè non veicolato dalla voce).
La comunicazione Aumentativa è basata sull’utilizzo di immagini, viene adoperata per fornire un codice a chi per problemi… anatomo funzionali (patologie varie come ad esempio: tetra paresi, disarmonia evolutiva medio grave, sindrome di Down, sindrome di Rett ecc) è impossibilitato nell’utilizzare il linguaggio verbale.
Indispensabile per mettere in atto tali strategie sarà la comprensione del SI e del NO; in mancanza di tali abilità sarebbe impossibile attuare qualsiasi progetto.
A mio avviso il modo più semplice per servirsi di questo codice è quello di classificare gli oggetti in base a categorie ben precise, per poi poterli abbinare a verbi complementi ecc.
Molto utile, sopratutto con i bambini, costruire una serie di liste che rappresentino ciò che piace e che non piace, ed immagini che rispecchino gli stati d’animo! Così gli si creano le prime scelte e le prime richieste.
Il lavoro può differire in modo abissale da caso a caso si deve tener presente nell’organizzazione del progetto riabilitativo l’età del paziente, gli interessi e le capacità che ha , per sviluppare al meglio ogni sua potenzialità.
Si partirà in questo lavoro da tre categorie semplici che saranno CHI/COSA/DOVE.
Con questi tre parametri avremo la possibilità di organizzare una buona comunicazione!
Gentile dott.ssa, gradirei che Lei fugasse un mio dubbio: è possibile associare la pratica di comunicazione aumentativa alternativa con sedute di logopedia, o le due cose sono incompatibili? La ringrazio anticipatamente.
Gent.ss.ma Sig Rosa Di Maggio,
Le chiedo scusa per il ritardo con cui le rispondo,
La CAA fa parte della riabilitazione logopedica, ma non tutti
i terapisti sono in grado di effettuare un trattamento
in modo idoneo, bisogna comprendere il motivo per il
quale sia stato intrapreso un discorso di CAA.
Mi spiego meglio se in un bambino con disarmonia evolutiva
la CAA è a supporto della comunicazione perchè risulta il mezzo più
idoneo, in questo caso ino non lascerei la terapia logopedica
con prassie ed altre stimolazioni per stimolare il linguaggio verbale;
se la CAA è intrapreso come progetto terapeutico per un bambino che
ha una patologia più grave che compromette gravemente la fonazione
ovviamente non può essere intrapreso un lavoro logopedico classico
sarebbe frustrante e non avrebbe alcun senso…
Io ho utilizzato una riabilitazione cognitivo comportamentale
miscelandola con logopedia classica ed è stato un successo terapeutico,
ma ovviamente dipende dal caso, ogni persona è diversa dall’altra e non
sempre ciò che va bene per uno va bene anche per qualcun’altro
il trattamento deve essere cucito addosso a chi lo effettua…
Spero di esserLe stata d’aiuto
cordiali saluti
Roberta Riccio