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Cause e diagnosi della perdita di udito

19 Luglio 2011 Lascia un commento Scritto da Dott. Roberta Riccio

Le cause della perdita di udito nei bambini includono una varietà di fattori genetici e ambientali. Circa il 50% delle perdite uditive sono dovute a fattori genetici. Alcuni di questi sono recessivi, per cui è possibile per un bambino nato da due genitori con un udito normale avere una perdita uditiva genetica.

Alcuni fattori ambientali possono provocare la perdita dell’udito nei bambini prima della nascita (per esempio, se la madre contrae la rosolia o… il citomegalovirus durante la gravidanza), mentre altri fattori possono essere:  l’otite media (infezione dell’orecchio medio), farmaci ototossici, o l’esposizione al rumore può causare la perdita dell’udito nei bambini dopo nascita.

Perché così tanti casi di perdita dell’udito sono causate da fattori ambientali? L’educazione sulla prevenzione della perdita dell’udito può avere un forte impatto sulla riduzione della prevalenza di ipoacusia nei bambini. I progressi nella diagnostica medica e di trattamento, hanno ridotto l’incidenza di malattie che possono causare perdita di udito, e al tempo stesso, le iniziative di educazione pubblica hanno sollevato la consapevolezza dei rischi di esposizione al rumore e l’importanza della protezione acustica in ambienti rumorosi.

Una perdita uditiva fluttuante può essere causata da attacchi ricorrenti di otite media. Il “Fluido” si accumula nell’orecchio medio e causa una perdita dell’udito conduttiva. Quando l’infezione va via, il fluido si riassorbe  e l’udito ritorna alla normalità, ma il rischio è sempre lì, può manifestarsi un  infezione virale e diffondersi  nell’orecchio interno e il risultato sarebbe  una perdita permanente dell’udito.

Una perdita temporanea potrebbe anche derivare da un’infezione all’orecchio. Un’altra possibile causa è un accumulo di cerume nel condotto uditivo. Alcune persone producono più cerume rispetto alla media e le loro orecchie si bloccano, di conseguenza, a meno che siano proattivi su come gestire questo eccesso di secrezioni ne risulta una perdita uditiva.

L’accumulo di cerume raramente causa perdita dell’udito nei bambini, però molto più comune è auto-inflitto ( il genitore lo causa) con un blocco di cerume attraverso l’uso di tamponi o di cotton fioc  per “pulire” le orecchie. Quello che molti non comprendono è che i tamponi rimuovono solo una piccola quantità di cerume, ed effettivamente spingono la maggior parte di esso più giù nel canale uditivo, dove si restringe  e alla fine lo blocca. Si dovrebbe consultare sempre un medico prima di tentare di rimuovere il cerume dall’orecchio di un bambino.

Diagnosi di perdita dell’udito nei bambini

Fino a non troppo tempo fa, la perdita dell’udito nei bambini tendevano a non essere rilevate fino a quando un genitore o un altro membro della famiglia notasse che qualcosa non fosse giusto. Nel caso di una perdita uditiva grave o sordità, il bambino poteva arrivare anche tra uno e due anni di età quando i genitori si accorgevano in modo lampante dell’assenza di risposta al suono, come girarsi verso uno di loro che lo chiama a voce alta , mancanza di reazioni a forti rumori, e così via.

Poiché i bambini con una perdita di udito meno  grave, o una perdita uditiva ad un solo orecchio, reagiscono al suono, questi casi sono stati scoperti spesso anche più tardi, a volte persino fino alla scolarizzazione . Questo è davvero un peccato, perché i primi anni di vita di un bambino sono così importanti per lo sviluppo del linguaggio e gli apprendimenti dal vocabolario che si arricchisce giorno per giorno ad abilità sempre maggiori.

Difficoltà di ascolto in questo periodo di sviluppo possono causare notevoli ostacoli nell’evoluzione del bimbo, di linguaggio, di alfabetizzazione,di  interazione sociale, e possono compromettere il successo accademico.

Oggi, molti Paesi industrializzati richiedono lo screening neonatale universale per tutti i bambini nati negli ospedali. I neonati che non superano a pieno il primo scrining  sono sottoposti ad un  re-screening, e se non superano il secondo test vengono indirizzati  da un audiologo per un esame più approfondito.

Se l’unico tipo di test dell’udito che avete mai provato è quella in cui si indossa una cuffia e bisogna alzare la mano quando si sente un ‘bip’, (esame audiometrico); potreste pensare ma come si può fare il test su un neonato?.

La risposta è che ci sono diverse prove passive per verificare come le varie parti del sistema uditivo stanno lavorando. Un tipo di test misura le emissioni otoacustiche (OAE), che sono ‘eco’ prodotte dell’orecchio interno in risposta al suono. Un auricolare ed un altoparlante con un microfono vengono inseriti nel condotto uditivo, l’altoparlante emette un suono, e il microfono rileva l’eco.

Un altro test rileva le risposte uditive del tronco encefalico (ABR), o onde cerebrali prodotte in risposta al suono. Elettrodi posti sul cuoio capelluto rilevano l’attività nel tronco encefalico a seguito di presentazione di un tono attraverso un auricolare.

Per entrambe le prove, non è necessario che il bambino  alzari una mano o indichi in nessun altro modo se ha sentito il suono. In realtà,  meno attivo è  e  meglio è  per i test ABR, la condizione ottimale per il bambino è di dormire durante la procedura.

E ‘importante che i genitori, gli insegnanti, e tutti coloro che lavorano con i bambini siano consapevoli dei sintomi della perdita uditiva nei piccoli. Ci sono due ragioni principali per questo.  In primo luogo, perchè non ho mai sentito di un bambino che sia andato da un genitore o un  insegnante, dicendo: “Sai, credo che io possa avere una perdita uditiva. Forse dovrei fare il test.”

I bambini con una perdita uditiva spesso non sanno che qualcosa è sbagliato nel loro udito.  Possono notare che gli adulti e gli altri bambini che li circonda si arrabbiano con loro quando non capiscono, ma non gli viene in mente che questo è dovuto alle loro orecchie che funzionano correttamente.

Un secondo esempio di come possono agire i bambini è semplice: quando ai bambini manca qualcosa, il genitore per sherzo copre l’orecchio e gli dice: “Eh? Parla, figliolo, io non ti sento!”  Se fai fare la stessa cosa ad un bambino se gli chiedi se ha sentito, il bambino (con o senza disturbi uditivi) spesso risponderà “sì”, perché questa è la risposta che pensa che noi desideriamo ascoltare.

I segni e sintomi di perdita dell’udito nei bambini sono molto sottili,  gli adulti possono facilmente scambiarele caratteristiche dell’ipoacusia con segni di altri disturbi , come il disturbo da deficit di attenzione, una difficoltà di apprendimento, autismo, o semplicemente caparbietà.

I sintomi della perdita dell’udito nei bambini possono variare nella loro evidenza a seconda del tipo e della gravità della perdita dell’udito. segnali di allarme più comuni sono:

  • che non rispondono alla voce di un genitore al normale livello di linguaggio parlato
  • assente la risposta ai suoni forti (con alcuni tipi di perdita dell’udito, tuttavia, i suoni forti sono amplificati, anche dolorosi, e il bambino sobbalza).
  • impossibilità di localizzare la fonte (dire da dove un suono provene)
  • difficoltà a seguire le istruzioni o le richieste, nonostante  sembri ascoltare con attenzione
  • risposte ridotta o assente a rumori ambientali (clacson, passi che si avvicinavano, sirene esterne, telefono che squilla, le porte che si aprono o si chiudon, ecc)
  •  l’impostazione del volume  della radio o della televisione ad un livello insolitamente alto.
  • piacere per i giochi ritmici o di battimani, mentre appare disinteressato alla musica.
  • immaturità  dello sviluppo del linguaggio.
  • poche competenze sociali
  • stanchezza,  frustrazione, tendenza ad isolarsi.
Prevenzione
ipoacusia
Caratteristiche dell’Autismo: 7 segni di riconoscimento
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