Quando non c’è un medico specialista che in prossimità dell’accesso alla prima elementare possa indirizzare i genitori sul modo migliore in cui procedere per l’accesso alla prima elementare tocca al terapista suggerire ai genitori di richiedere una visita specialistica foniatrica per il proprio bimbo e spiegarne la motivazione.
E’ sempre difficile comunicare ai familiari che con l’accesso alla prima elementare il loro bambino avrà bisogno dell’insegnante di sostegno, seppure lo si dica in modo chiaro argomentando con l’evidenza dei fatti, questa è un’informazione che difficilmente viene recepita bene.
Il più delle volte sembra sempre un fulmine a ciel sereno, poichè spesso si tende a pensare che magari andrà bene, che il bambino apprenderà lo stesso, che le difficoltà si attenueranno.
Informare è uno dei compiti del logopedista, quando seguiamo un bambino che presenta difficoltà nelle abilità prescolari è importante chiarire… quali possono essere le conseguenze sugli apprendimenti del bambino, e poi come ribadisco sempre bisogna comunque effetuare una consulenza foniatrica.
Non sempre le visite specialistiche cadono nei tempi opportuni, quindi se il terapista nota che il bambino non ha raggiunto i prerequisiti per poter accedere autonomamente in prima elementare ha l’obbligo morale di fare qualcosa, mettere la testa sotto la sabbia non servità al bambino, informare i genitori attivarli per effettuare precocemente un controllo e verificare quali siano le condizioni più favorevoli per il bambino è sempre il modo migliore di agire.
Intraprendere l’anno scolastico per poi vedere come va è una scelta difficile poichè si rischia di far perdere un’anno intero al bambino.
Una frase di un trattato sugli apprendimenti scolastici mi si è impressa in mente poichè rendeva bene l’idea è del Prof Cossù che proprio in merito ai tempi di apprendimento diceva che verso i 10 anni se non ricordo male, in bambini con deficit :<< “si chiudono i cancelli”>>.
Con questo si intende che ad un certo punto alcuni bambini non riescono più ad apprendere a causa di un deficit cognitivo quindi perdere tempo non riconoscendo una difficoltà sta a significare una concreta penalizzazione per alcuni bambini.
A mio avviso prevenire è sempre la condizione migliore per poter affrontare qualsiasi situazione, essere informati è un diritto dei genitori, ma informarsi ed accertare le competenze dei figli è un loro dovere per poter offrire loro il meglio,
tante volte assisto a genitori che fuggono dai controlli specialistici, comprendo la difficoltà ma scappare non risolverà nulla…. per aiutare bisognoa comprendere ed affrontare le situazioni e tendere la mano a chi può esserci d’aiuto!!!