Oggi ho” litigato” con un bimbetto di 30 mesi perchè quando gli ho chiesto di ripetere mi ha detto no!!!
Spesso mi fermo a riflettere su come è andata la terapia, e soprattutto informo sempre i genitori sull’andamento terapeutico, anche in questo caso ho detto alla mamma che la seduta non è andata bene,a mio avviso, non è stato il ” no” a scatenare un pianto lagnoso, ma tutte le mie richieste che lo hanno investito e sopratutto la mancanza di abitudine al fare…
Il bimbo lo chiamerò Luca, (ovviamente è un nome inventato).
Ho proposto a luca un gioco al computer che molti miei colleghi conoscerannno “cento giochi della maestra Ivana”
è una raccolta didattica gratuita che ho scaricato un bel pò di anni fa ma che ogni tanto utilizzo, ha delle immagini molto reali quindi lo trovo utilissimo, poi i bambini sono molto… attratti da suoni e colori e solitamente collaborano più volentieri.
Luca non ha voluto ripetere nè un suono nè una parola delle mmagini mostrate, indicava il computer perchè voleva vedere le altre immagini, però poi la collaborazione è stata del tutto assente, per non fossilizzarmi sulla ripetizione gli ho proposto attività ludiche per portarlo a svolgere qualche piccolo esercizio inconsapevolmente, abbiamo preso le bolle di sapone, ma Luca non ha voluto saperne di soffiare e quindi altro pianto lagnoso ed anche se gli piacciono tanto via le bolle…
Giacchè Luca ha un ipotono della muscolatura orbicolare della bocca e delle guance ho deciso di effettuare delle prassie passive per migliorare il tono muscolare, queste stimolazioni fanno parte del programma riabilitativo di Luca e quindi devono essere svolte quotidianamente, ovviamente Luca ha continuato a piangere ed io ho continuato a parlargli…..
La terapia di Luca non è la prima e non sarà l’ultima terapia che mi è andata male, ma la restituzione alla mamma per me in questi casi è un passaggio molto importante, Luca è un bimbo che ottiene sempre ciò che vuole, non parla ma indica, mostra un’ottima comprensione verbale, ovviamente per argomenti semplici ed a lui familiari, ma non fa sforzi per apprendere e produrre il linguaggio verbale, tende a non guardare l’altro, il suo sguardo è sempre veso il basso, ed anche se gli chiedi di guardarti non lo fa, non ha nessuna disarmonia ha solo una gran testa dura!
Quindi ho chiesto alla mamma di sottrarre un oggetto al bambino, ovviamente il gioco deve essere molto desiderato da Luca, ma il passaggio importante è :<<non te lo do perchè non hai voluto lavorare con Roberta!>>.
Non so se la mamma lo farà, lo spero sinceramente, altimenti io continuerò o far piangere Luca invano…
Io come logopedista ovviamente ho un progetto riabilitativo ben chiaro in mente: devo lavorare sul tono muscolare, sul numero di vcaboli che conosce, al momento sono pochi rispetto alla sua età e sopratutto sul linguaggio verbale, facendo in modo che Luca abbandoni l’utilizzo del gesto ed incominci a richiedere verbalmente ciò che vuole, tutto ciò mi sarà impossibile se non avrò la mamma come alleata.
Quindi il mio SOS va a tutte le mame aiutate i terapisti a svolgere il loro lavoro con il vostro bambino di qualsiasi cosa si tratta, in questo caso è una difficoltà di linguaggio ma la logopedia abbraccia davvero tanti casi differenti, se non si forma una squadra il trattamento diventa lungo e poco proficuo…