Ogni bambino ha la sua evoluzione, i suoi tempi di risposta agli stimoli ambientali, alcuni iniziano sin dai primi mesi (tre, quattro mesi)
a sperimentare i suoni con vocalizzi ripetizioni ecolaliche lallazioni per poi gradualmente arrivare alla produzione di parole intorno ai 12 mesi,
altri bimbi seguono un’evoluzione differente emettono pochi suoni vocalici poi c’è una fase di silenzio e poi all’improvviso esplode il linguaggio!
Così ci ritroviamo con bambini che a tre anni parlano perfettamente mentre altri a sei anni mostrano ancora un linguaggio approssimativo, con molte lettere pronunciate in modo alterato , omesse oppure sostituite… da lettere più semplici nella pronuncia.
L’errata articolazione di una lettera viene chiamata “Dislalia” o “Disordine fonetico-fonologico”.
Nella gran parte dei bambini dislalici non si ritrovano alterazioni organiche che causino la mancata articolazione del suono, ma cause funzionali .Ciò implica che qualcosa ha influenzato la normale acquisizione dei suoni del linguaggio parlato (foni).
I foni hanno caratteristiche proprie, si differenziano tra loro in base al luogo al modo in cui sono articolati e alla vibrazione delle corde vocali che determina se un suono sia sonoro o sordo.
La classificazione più convenzionale è basata sul modo in cui il suono viene prodotto , in base a questa differenziazione i foni vengono suddivisi in :
Occlusivi : /p/b/t/d/k/g/.
Il flusso d’aria viene fermato nel luogo dell’articolazione e si forma un’esplosione.
Fricativi: /f/v/s/sc/.
I suoni sono prodotti dalla frizione dell’aria che passa attraverso gli organi articolatori che sono ravvicinati tra loro (esempio: le labbra nel dire ffffffffff sono socchiuse!)
Affricati: /z/ci/gi/.
Una piccola pausa che precede la frizione dell’aria che passa attraverso gli organi articolatori che sono ancora ravvicinati tra loro.
Nasali: /m/n/gn/.
Durante la produzione di questi foni al contrario di quanto accade per tutti gli altri il velo palatino si abbassa, lasciando fluire l’aria dal naso.
Liquidi:/ l/gl/.
L’aria passa lateralmente alla lingua, che in questo caso si trova alzata con la punta contro il palato.
Vibrante: /r/.
Il flusso d’aria fa vibrare l’apice della lingua.
L’apprendimento delle capacità articolatorie avviene attraverso le percezioni uditive visive e le competenze prassiche oro-bucco-facciali del piccolo; infatti non a caso i primi suoni prodotti dai bambini nei primi mesi sono p,m,t,k poiché sono i più visibili, i più forti acusticamente parlando , e in più sfruttano la muscolatura che i bambini durante l’atto di suzione utilizzano maggiormente.
Così partendo dai foni occlusivi i bambini costruiscono via via il loro inventario fonetico, per imitazione e tentativi servendosi delle stimolazioni ambientali fornitegli , questo costituirà il primo passo verso lo sviluppo del linguaggio.