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Disturbi di apprendimento nel bambino maltrattato

3 Ottobre 2011 Lascia un commento Scritto da Dott. Roberta Riccio

Da sempre amo informarmi su tutto ciò che è attinente alla logopedia e mi sono imbattuta in  un articolo che mi ha lasciato un segno enorme e che mi ha fatto pensare a cose che nella mente non si prospettano mai, cose che purtroppo accadono , che a volte ci toccano e che per mancanza di esperienza possono essere male interpretate….

I disturbi dell’apprendimento possono avere cause di vario genere, i Disturbi di apprendimento non specifici (DNSA), consistono in importanti difficoltà  scolastiche connesse sontanzialmente ad un’immaturità di funzionamento del pensiero.

Appartengono a questa categoria i bambini che subiscono maltrattamenti, il cui pensiero subisce un’arresto nella sua evoluzione logica con conseguenti difficoltà negli apprendimenti curriculari.

Si può verificare un organizzazione del… pensiero strutturalmente ipoevoluta, un disagio emotito sovrapposto, una carenza emotiva grave con disinvestimento dai contenuti della conoscenza.

Si sa che figure di attaccamento non sufficientemente accudenti condizionano negativamente lo sviluppo del Sè.

Un genitore che non sa rispecchiare gli aspetti positivi, rinforzandolo, che non sa contenere, regolando i comportamenti e modulando le emozioni, che non sa tener presente il figlio nella sua mente, spinge il bambino a pensarsi e a presentarsi nel mondo in più termini di realtà fisica piuttasto che di stati mentali.

Una condizione di svilupo che è come segnata dall’invito a prendere le distanze dagli stati mentali dell’altro (oltre che dal proprio): nel caso poi di eventi abusanti sopravvenuti, questa spinta dell’evitamento del pensare è chiaramente rinforzata.

Nel DNSA, hanno una grande incidenza nel determinismo della difficoltà, bassa autostima, senso di impotenza sfiducia e diffidenza verso il mondo adulto, un disturbo emozionale che porta ad un’inibizione del fare e del sapere.

Conoscere significa comunque entrare in contatto con la realtà, e ciò può far star male e pertanto più si sa peggio è. Doloroso è per un bambino riconoscere quanto il suo mondo, magari popolato da adulti di varia qualità, sia comunque sordo perchè non sente e dunque non risponde ai suoi bisogni, non ha saputo e non sa proteggerlo, non lo regola.

I traumi sequestrano energiee, se queste vengono a mancare, non si può certo investire su altri apprendimenti, magari pure lontani dal proprio mondo esperenziale.

Se nei bambini l’evitamento della conoscenza è ad uso della difesa, non è infrequente cogliere siffatte modalità difensive anche negli adulti del nucleo, talora abnormemente ignari di quanta nefandezza li circondi: “ci sono i coccodrili in casa e mamma non li vede”, racconta durante un gioco una paziente abusata.

Bisognerebbe avere un proggetto di prevenzione per i bambini in età evolutiva magari in ambito scolastico per poi intervenire dove è opportuno , questa per ora resta un’idea lanciata ma sopratutto una richiesta di attenzione per insegnanti terapisti e chi affianca i bambini a dare un’occhio di riguardo maggiore ai bambini che mostrano difficoltà per sostenerli ed aiutarli a migliorare le proprie performance.

 

 

Prevenzione
Apprendimento, disturbo di apprendimento
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