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Domanda di una mamma…

12 Aprile 2011 Lascia un commento Scritto da Dott. Roberta Riccio

Domanda: “Il mio bambino ha 5 anni,  si arrabbia e piange quando non riesce a realizzare ciò che vuole fare e poi si rifiuta di  riprovare. A volte butta un giocattolo o qualunque cosa  perchè si sente frustrato è come se avesse un attacco di collera”.

Risposta: ” Grazie di aver richiamato l’attenzione su questo problema molto importante, che spesso emerge per molti genitori. Il tuo bambino sta facendo esattamente quello che deve fare e cioè  dimostrare di essere ingrado di ottenere la vostra attenzione ed il vostro sostegno.

I bambini sono esperti… nello “scaricare le proprie  tensioni” e vi mostreranno in modo molto chiaro quando hanno bisogno di liberare la propria frustrazione attraverso  un  duro pianto o un capriccio. La prima cosa da fare è  rendersi  conto che non si sia  fatto male e/o che non si sia rotto un oggetto nelle vicinanze, in tal caso non sarebbe un dramma se il capriccio avesse luogo, in quanto si tratterebbe di un “rilascio di tensione.”

Il bambino è un “esperto  nel liberarsi dalla tensione “, e userà la vostra attenzione fino in fondo per attuare la “fuga ” dai sentimenti di frustrazione,  il che gli permetterà di tornare al suo stato di rilassamento  e  concentrarsi su sé stesso. Per questo è opportuno insegnargli mediante esempi di autoregolazione ad avere ” la pazienza di sperimentare” per ottenere che continui a provare fino a che non “ottiene” nuove competenze realizzando il suo  obiettivo.

Bisogna permettere al bambino di essere “l’auto-iniziatore”  dei  suoi goal, così  vince la  frustrazione  vedendo che  ciò che  desidera si può fare, e poi sperimentando  si sentirà realizzato anche se non riesce ad eseguire quella determinata cosa  come un adulto,  avrà comunque modellato i “mezzi corretti” per raggiungere il suo obiettivo.

Ricorda, un bambino tenterà di fare ciò che vede fare ad un bambino più grande o ad un genitore, ma i bambini possono non avere le abilità cognitive o le competenze per “duplicare” le azioni svolte dagli altri. Vedo bambini molto intelligenti che non hanno bisogno di grandi stimolazioini da parte nostra per poter apprendere, colori, animali suoni onomatopeici ecc.

Bisogna considerare che il bambino può  non essere pronto o interessato, alle cose che gli proponiamo quando per esempio,  vogliamo sapere il  nome  di un animale di  un colore o qualsiasi altra cosa.  Ma sarà pronto, a suo tempo e probabilmente impararà dai bambini più grandi, con i quali giocherà  a scuola, a casa, apprenderà in famiglia  o giocando in condominio.

Dobbiamo essere pazienti e  prestare attenzione ai bambini,perchè i bambini  imparano in  ogni momento mediante il  gioco. L’attività ludica è la base per le nuove conoscenze, i bambini scelgono  gli oggetti e li esplorano mediante la manipolazione e ne scoprono l’utilizzo sperimentandone l’uso in attività simboliche.

Supponendo che il bambino abbia a disposizioni giochi adatti alla sua età per stimolare l’esplorazione dell’oggetto, la manipolazione e l’attività simbolica è  utile per gli adulti  tener ben presente che: “I bambini imparano in  ogni momento durante illoro gioco,” … il loro gioco spontaneo può essere guidato condividendo con lui momenti ludici che  rinforzerannno anche il legame affettivo tra genitore e figlio, oltre a modella re le conoscenze e a stimolare l’ideazione del piccolo, è comunque opportuno far sì che i bambini abbiano i giocattoli adeguati all’età.

Ancora grazie per questa domanda, un cordiale saluto Roberta.

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