Come abbiamo già detto in precedenza le parafrasie fonemiche sono dei disturbi che colpiscono la capacità di formare le parole, ciò implica che il paziente comprende perfettamente che ciò che sta dicendo differisce da iò che vorrebbe dire, ossia che le parole che produce, non hanno un senso.
Conosciamo alcuni fattori legati alle caratteristiche delle parole da pronunciare che hanno un effetto molto meno costante sulla produzione di parafrasie fonemiche… ad esempio la frequenza della parola di una lingua del parlante sembra avere effetti diversi a seconda del paziente.
Altri fattori legati a caratteristiche… semantiche della parola, come il fatto di essere più o meno astratta o i riferirsi ad oggetti più o meno immaginabili, sembrano invece non avere alcun effetto nel determinare le parafrasie fonemiche dei pazienti afasici.
Una serie di lavori ha cercato di stabilire quali sono i disturbi del livello fonologico più frequenti, rispettivamente nell’afasia di Broca e diWernicke. Sembra di poter concludere che nell’afasia di Broca vi siano disturbi sia fonetici che fonemici, mentre nell’afasia di Wernicke si riscontrerebbero solo alterazioni del livello fonemico.
Per quanto riguarda il versante recettivo, gli afasici presenterebbero sia dei disordini di discriminazione di stimoli acustici non linguistici sia delle tube nella discriminazione dei parametri acustici specifici del segnale vocale, senza però che questi disordini siano correlati necessariamente al deficit di categorizzazione dei fonemi o al deficit di comprensione linguistico.
Gli afasici presentano poi dei disordini sia nel livello prefonemico che fonologico. I disordini a livello prefonemico riguardano i compiti di discriminazione tra fonemi, vale a dire, di fronte alla richiesta di decidere se due fonemi (ad esempio /P/ e /T/) sono uguali o diversi, il paziente afasico ha molti più problemi dei soggetti normali anche quando i fonemi sono particolarmente distinti tra loro ( quando cioè differiscono per più di un tratto distintivo).
Solitamente il disturbo di discriminazione fonemica non è correlata alla gravità del disturbo di comprensione, anche se vi sono dei lavori effettuati di Basso , Vignolo e Casati e di Miceli chehanno trovato invece una debole correlazione.
Il livello fonologico riguarda invece l’identificazione di fonemi . Solitamente l’identificazione fonemica risulta, nei pazienti afasici, ed in particolare negli afasici di Wericke, molto più compromessa della discriminazione.
In generale si può concludere che gli afasici presentano disordini del livello fonologico sia sul versante dell produzione che sul versante della recezione . La gravità dei due diversi tipi di disturbi non è però correlata e soprattutto la presenza di disturbi fonemici non sembra essere in relazione alla severità del disturbo di comprensione tipico dell’afasia.
La mia esperienza con un gentil “signore” affetto da afasia mi ha sensibilmente toccata, ricordo l’immensa difficoltà che provava nel rievocare parole bisillabiche e la ricorrenza di una sterotipia verble che componeva in maniera perfetta ogni volta che sbagliava, oppure se la parola non veniva fuori…
Mi sono molto affezzionata all’anziano signore, ma purtroppo la terapia non ha avuto un esito positivo, rileggere articoli su come la mente di un soggetto afasico lavora, mi ha consentito di essere più serena nel pianificare il mio percorso riabilitativo e lavorare al meglio delle mie possibilità, spero che questo breve articolo possa essere d’aiuto sia ai mie colleghi che ai familiari dei pazienti affetti da afasia.
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