E’ importante distinguere i disturbi del livello fonetico dai disordini dovuti ad una debolezza dell’apparato muscolo-scheletrico dovuti a patologie di diversa origine ( dalla miastenia alle lesioni del sistema nervoso centrale-nuclei dei nervi cranici , nuclei della base, cervelletto- che colpiscono gli aspetti più <<periferici>> dell’organizzazione motoria) che vanno sotto il nome di disartria.
I disordini di produzione del livello fonetico sono caratterizzati dall’errato uso della muscolatura fono-articolatoria, non dovuto però primariamente ad una debolezza dell’apparato.
Che il linguaggio possa… essere danneggiato proprio a livello della produzione dei singoli suoni può essere dimostrato studiando con metodiche particolari l’emissione dei suoni da parte dei pazienti. Ad esempio, è possibile operare delle misurazioni dei movimenti dei singoli organi articolatori usando delle tecniche che permettono la ripresa dei movimenti della lingua del velopendulo, della mandibola.
Usando queste tecniche, hanno esaminato i movimenti velari in un gruppo di pazienti con Afasia di broca, trovando delle anomalie di coordinazione tra il velopendolo e i movimenti della lingua eseguiti per l’emissione dello stesso suono.
Gli Afasici di Wernike invece, tendevano a sostituire una consonante occlusiva con un’altra, eseguendo però dei movimenti corretti relativamente alla consonante pronunciata.
Un altro parametro che si considera nello studio sui disturbi del livello fonetico fonologico è il tempo di inizio della sonorità VOT (da Voice Onset Time), che corrisponde al tempo che intercorre tra l’apertura del condotto fonoarticolatorio e l’inizio della vibrazione delle corde vocali , quando un soggetto deve pronunciare una consonante occlusiva.Questo tempo è maggiore per la produzione delle consonanti sorde rispetto alle sonore.
Dagli studi svolti è stato riscontrato che alcuni pazienti con Afasia di Broca non rispettavano questa regola di base nella pronuncia delle consonanti occlusive. La consonante pronunciata , risultava, per l’ascoltatore, qualcosa di intermedio tra il sordo ed il sonoro e quindi di difficile classificazione.
Inoltre sia gli afasici di Wernike che quelli di Broca fanno errori di sostituzione tra consonanti sorda e sonora, pronunciando in modo corretto la consonante sostituita.
Un altro tratto che sembra essere caratteristico dewlla distinzione fonetica degli afasici di Brocà è che le vocali hanno una durata minore rispetto alla norma. Questo però sembra essere un dato incostante rispetto ai dati riguardanti la pronuncia delle consonanti . inoltre gli Afasici Broca mostrano un ritardo nell’effetto di coarticolazione. Conseguentemente, per l’ascoltatore, sarà ritardato il tempo di riconoscimento della vocaleche segue la consonante.
A volte però può risultare difficile distinguere i disturbi disartrici dai disturbi afasici. Bisogna prima di itutto ricordare che i disturbi legati ad un cattivo uso dell’apparato fonoarticolatorio di origine afasica insorgono specificamente nella produzione dei segmenti linguistici. Inoltre gli errori di articolazione di origine afasica , al contrario di quelli di origine disartria, sono incostanti.
In conclusione, i disturbi fonetici nel paziente afasico sembrano consistere nell’emissionedei suoni distorti, varianti non esistenti nella lingua del parlante, alterazione dei tempi di pronuncia che colpiscono molto di più la produzione delle consonanti rispetto alle vocali. E’ possibile anche la sostituzione di una consonante con un’altra, ma in questo caso è improbabile distinguere la parafrasia fonetica da quella fonemica.
Seguiranno i disturbi del livello fonemico…