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Intervento Cognitivo-Comportamentale nel Mutismo Selettivo

17 Ottobre 2011 4 commenti Scritto da Dott. Roberta Riccio

La principale caratteristica dei bambini affetti da Mutismo Selettivo è la persistente incapacità di parlare che incorre solo in situazioni sociali specifiche, ad esempio a scuola o con i coetanei, mentre si mostrano sufficientemente abili nel linguaggio a casa con i familiari stretti.

 

La selezione degli interlocutori può…essere più o meno ampia e quindi per alcuni la limitazione funziona solo in pochi ambienti per altri invece la platea di ascoltatori si può ridurre anche ad un solo genitore.

Una restrizione ampia della comunicazione verbale incide necessariamente sulle competenze e performance scolastiche in un primo momento ma pio successivamente anche sulle capacità di integrazione sociale e lavorativa del soggetto.

I criteri diagnostici del DSM IV danno risalto alla durata del disturbo  e alla necessità di discriminareil MS da altri comportamenti di differente natura, come ad esempio la fobia di alcuni bambini che hanno disturbi di pronuncia o di alterazione del ritmo del linguaggio (balbuzie) , questi tendono ad evitare il linguaggio verbale perchè sono consapevoli delle loro difficoltà linguistiche.

In altri casi la scarsa verbalità può scaturire da forti differenze socioculturali tra il soggetto ed il contesto sociale; ciò può accadere per gli immigrati o per quei bambini cresciuti in contesti socialmente svantaggiati abituati ad esprimersi con un registro prettamente dialettale che quindi colgono un disagio nel rapportarsi agli altri.

In questi casi appare inopportuno diagnosticare MS seppure gli svantaggi nel contesto scolastico e sociale sono molto simili.

Nel MS vero e proprio , l’evitamento si struttura in un impedimento dell’emissione dei suoni , presentandosi quindi come deficit funzionale con manifestazione occasionale.

Molte persone possono rendersi conto nel proprio quotidiano quanto possa variare l’intensità il timbro della voce in relazione a situazioni emotive differenti e molti hanno sperimentato la sensazione di “nodo alla goloa”, non solo i soggetti ansiosi ma anche persone emotivamente stabili che si sono ritrovate in situazioni emotivamente forti .

Le manifestazioni associate al MS appartengono prevalentemente all’area dell’ansia sociale, con un ampio repertorio di emozioni e comportamenti inquadrabili come imbarazzo , timidezza isolamento sociale. In ambito domestico si possono riscontrare eccessi di collera, opppositività ed una tendenza eccessiva a controllare la vita altrui.

L’esordio del MS solitamente appare prima dei 5 anni ed il più delle volte con la scolarizzazione. In genere alcune condotte sono meglio tollerate nei primi anni di scuola materna, mentre quando si inizia a considerare l’inserimento in prima elementare il persistere di un comportamento mutacico inizia ad allarmare insegnanti e famiflia, poichè diventa più evidente l’interferenza negativa con gli apprendimenti e l’integrazione, nella crescita si nota sempre di più la differenza dei comportamenti  dei bambini con MS ed i loro coetanei.

Il trattamento mira alla riduzione dell’ansia sociale  per fare ciò è indispensabile identificare gli indici comportamentali e cognitivi  per giungere ad una effettiva modificazione degli stessi; la presenza dell’ansia induce il bambino a porsi in disparte anche in situazioni che risultano molto allettanti, questo comportamento evasivo si accresce proprio a causa di esperienza che rendono al bambino sempre più difficoltosa la capacità di instaurare relazioni sociali, che permangono ad uno stadio di desiderio, mantre la percazione del “Sè” viene sensibilmente penalizzata.

Anche quando vorrebbero stringere amicizia, i bambini possono autoconvincersi che gli altri non siano interessati a loro oppure interpretano in modo errato i comportamenti e le situazioni a causa della propria inesperienza nell’affrontare e gestire situazioni di vita quotidiana.

L’intervento cognitivo comportamentale viene effettuato secondo i principi del condizionamento operante di Skinner. Il rinforzo positivo, in questo caso giocano un ruolo fondamentale i genitori, per attuare questa strategia bisogna partire da una performance positiva del bambino ed incoraggiarne altre in situazioni simili.

Se per esempio ha parlato in un negozio dove qualcosa gli piaceva particolarmente, lo si motiverà ponendolo in altre situazioni di acquisto per se stesso!

Lo shaping consiste in un particolare programma in cui si rinforza ogni approssimazione al comportamento desiderato per evolvere gradualmente in situazioniludiche  strutturate alla necessità di un’interazione verbale per poter svolgere insieme il gioco, quindi partendo da attività in cui si può mediare con una comucazione espressa mediante scrittura o disegno, si inseriscono giochi da tavolo dove l’interazione deve essere veicolata dal canale verbale in un primo momento anche a voce afona ma successivamente con toni più adeguati.

La generalizzazione una volta raggiunta la comunicazione verbale va estesa ad altri luoghi, quindi nuovi negozi invitando periodicamente amici dei bambini a casa e parenti che precedentemente erano stati esclusi.

L’estinzione è una procedura utilizzata per ridurre  la frequenza di un comportamento, per esempio se il bambino perla sussurrando ciò che vuole dire all’orecchio del genitore che poi verbalizza il pensiero si chiederà al genitore di non fare più da tramite.

L’autorinforzo  consiste nella fase finale della terapia in cui  i bambini sono istruiti a valutarsi positivamente ogni qual volta riescono a parlare con una pertsona nuova.

In realtà i bambini con Mutismo Selettivo giungono in terapia neuropsicomotoria abbinata a Psicoterapia, solo in un secondo momento viene prescritta la logopedia e non indispensabilmente, appare fondamentale comprendere quali siano le modalità di approccio per instaurare con questi bambini un rapporto empatico e poter ottenere i risultati attesi!

 

Prevenzione
mutismo selettivo
La sindrome di Usher
Il bambino balbuziente in età scolare l’adeguatezza comunicativa e la percezione del “Sè”

4 commenti

  1. Sara Sara
    28 Gennaio 2018    

    C’è un centro a bari e dintorni che attua interventi per bambini con MS?

    Reply
    • Dott. Roberta Riccio Dott. Roberta Riccio
      4 Febbraio 2018    

      Buonasera
      Ci scusiamo per il ritardo con cui Le rispondiamo

      Purtroppo In Puglia non abbiamo strutture di riferimento da segnalarLe

      Cordiali saluti
      Lo Staff di Riabilitazione Logopedia

      Reply
  2. massimo massimo
    29 Gennaio 2020    

    ci sono centri a Benevento che tratttano del MS? grazie

    Reply
    • Dott. Roberta Riccio Dott. Roberta Riccio
      1 Marzo 2020    

      Siamo spiacenti Bn non è la nostra sede e non conosciamo le strutture

      Reply

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