La lettura è uno strumento davvero efficace per aumentare la competenza linguistica.
Attraverso la lettura i bambini acquisiscono parole nuove, migliorano la propria capacità di strutturare frasi sintatticamente corrette.
È veramente una fortuna che… i bambini possano trarre un vantaggio così grande per il loro sviluppo linguistico da una cosa così semplice: leggere è un’attività divertente, non richiede strumenti particolari e neanche contesti specifici.
Il vantaggio della lettura è che chiunque può leggere storie ai bambini: i genitori, gli insegnanti, gli zii, i nonni, gli educatori, i riabilitatori e chiunque altro sia nella loro routine familiare.
Avviare i bambini alla lettura già in età prescolare e come accumulare un tesoro nella propria cassaforte, per poi spenderlo in termini di competenze già possedute nel momento dell’ingresso a scuola.
Ovviamente, per i bambini in età pre pre scolare la lettura non è intesa come un processo di decodifica quindi come un apprendimento “classico” di acquisizione ma è veramente utile e importante avvicinare il bambino all’oggetto-libro e all’ascolto della narrazione.
L’esposizione alla lettura in questa fase di sviluppo dei bambini è utile a sviluppare quelle competenze e quell’insieme di consapevolezza per insegnare al bambino che la scrittura procede da sinistra verso destra, che a una parola, sillaba o lettera pronunciata nei corrisponde una scritta, che gli spazi bianchi segnano dei confini tra le parole.
Mediante il racconto si coltivano dei momenti condivisi nei quali l’attenzione visiva e uditiva è focalizzato interamente al racconto, e fin da subito con queste attività si può promuovere il senso critico verso il testo: ad esempio identificando quale personaggio è piaciuto maggiormente e quale di meno, comprendendosi la storia è finita bene o poteva andare meglio, identificando anche se ci sono personaggi cattivi e se sono davvero cattivi?
Esporre alla lettura i bambini con disturbi del linguaggio dovrebbe essere sicuramente visto come uno degli ingredienti chiave per la programmazione, sia riabilitativa, sia didattica, poiché i libri sono a tutti gli effetti veri e propri strumenti per la riabilitazione.
Un racconto fornisce al bambino moltissime stimolazioni per l’apprendimento linguistico ed è un momento sicuramente piacevole e motivante.
Già da tempo il concetto di riabilitazione è cambiato spostando il focus del trattamento dal bambino e la sua disabilità, al bambino e il suo contesto comunicativo, quindi in questa nuova ottica di percezione del bambino, di comunicazione e della sua famiglia cambia anche il modo in cui i familiari stessi vengono coinvolti nella riabilitazione,
è compito del terapista fare in modo che la famiglia non assuma il compito di vice terapista, riproponendo gli esercizi della terapia, vanno invece incoraggiate tutte le attività di carattere ludico-linguistico che possono essere svolte senza che sia necessaria una specifica competenza riabilitativa da parte di chi di volta in volta assume ruolo di partner comunicativo del bambino.
Ci riferiamo a bambini con ritardo di linguaggio che non necessitano di interventi massivi.
Insegnare ai familiari come usare storie e racconti per favorire l’acquisizione del linguaggio nel contesto domestico può portare ottimi risultati riabilitativi ma sicuramente nè saranno maggiormente privilegiate la sfera affettiva e comunicativa, per questo motivo il racconto può diventare uno degli strumenti più efficaci da poter utilizzare per favorire lo sviluppo del linguaggio.
Non perdere la seconda parte del nostro articolo ti sveleremo come raccontare le storie nel modo migliore!
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