Iniziare un’intervento di riabilitazione logopedica con bambini piccoli, non è cosa semplice.
Solitamente giungono in terapia verso i tre anni e mezzo, con un linguaggio totamente incomprensibile, spesso pronunciano a stento una decina di parole con le quali esprimono tutti i loro bisogni.
I genitori, a volte solo la mamma, sembrano essere gli unici che riescono a decodificare quel linguaggio “incomprensibile”.
I bambini che presentano ritardo di linguaggio a volte incontrano difficoltà nell’interazione sociale con i coetanei proprio perchè non essendo compresi vengono emarginati.
Così si innescano modalità comportamenteli inadeguate che con il tempo danneggiano ulterioriormente lo sviluppo del linguaggio.
Il disordine fonetico fonologico, dislalie…, ritardo di linguaggio o come dir si voglia ha oggi un’incidenza molto elevata più del 50% delle prescrizioni ci arrivano con tale diagnosi clinica, ciò ci porta a pensare che vi è un gran bisogno di stimolare i bambini in modo costruttivo per sopperire a tali statistiche.
Oltre all’intervento riabilitativo logopedico è importante inserire il bambino in un percorso di neuropsicomotricità che possa aiutarlo ad accrescere la sua percezione del “se” e favorire il rispetto di regole comportamentali adeguate ed una maggiore tolleranza alle frustrazioni.
I due interventi logopedico e psicomotorio costruiscono insieme un percorso riabilitativo completo che solitamente favorisce l’evoluzione di tutte le aree linguistica motoria sociale emozionale restituendo al bambino un accrescimento adeguato alla sua età.