Questo disturbo compare di solito a circa tre anni, anche se di norma i genitori iniziano a girare per avere un aiuto professionale, quando il bambino viene inserito a scuola, ed è in ambito scolastico che si evidenziano le prime difficoltà.
Così sono gli insegnanti della scuola materna che solitamente notano il problema: il bambino non fa attenzione, non resta troppo a lungo fermo, non porta a termine il compito assegnato. E quando svolge le sue attività risulta impulsivo e disordinato, con frequenti errori ed omissioni.
Nei bambini, l’iperattività si manifesta… attraverso una attività motoria eccessiva, correre, arrampicarsi, saltare sui mobili, sempre in moto perpetuo. La situazione in gruppo appare particolarmente difficile per loro, in questi contesti può raggiungere la sua forma più estrema di difficoltà, la classe è uno dei luoghi dove viene richiesto al bambino di essere attento per ore ed è per lui impossibile rispettare tale esigenza .
I sintomi di questo disturbo variano in base al luogo ed al momento: capita spesso che improvvisamente i loro comportamenti siano ” normali”. E ‘ raro che un bambino mostri segni di un disturbo di iperattività motoria in tutte le situazioni e per tutto il tempo.
I bambini più grandi e gli adolescenti possono essere estremamente irrequieti e agitati, ma questa iperattività non è fissa. Questa è la caratteristica principale.
Testardaggine e accessi di collera
Associata a questo disturbo del comportamento, crescendo si associano altre caratteristiche, tra cui la testardaggine, negativismo, arrogantza, l’essere provocatorio, cambiamenti dell’umore, bassa tolleranza alla frustrazione, esplosioni emotive, scatti d’ira, bassa autostima e la percezione della mancanza di risposta alla disciplina.
Tale sintomo è dieci volte più comune negli uomini che nelle donne, può anche verificarsi senza disturbo da deficit di attenzione.
In questo caso, tutti i segnali vengono osservati in precedenza, ad eccezione di iperattività e impulsività, per i quali vi è un deterioramento minimo delle relazioni sociali.
Qualunque sia la modalità, con o senza iperattività, vi è una costante e cioè che il comportamento di questi bambini scatena una reazione nei suoi genitori e nelle relazioni con gli altri. Gli adulti si sentono costretti a dire frequentemente ai bambini di : “Mantenere la calma” E se il bambino persiste nella sua condotta, o grida, urlando ancora di più dell’ adulto, e il problema diventa un circolo vizioso.
L’obiettivo del trattamento, in questo caso, è destinato ad interrompere questa sequenza di eventi negativi e di aiutare i genitori nella gestione dei comportamenti “problema”.