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Perchè l’allattamento il biberon ed il succhiotto compromettono ilnguaggio dei bambini?

26 Maggio 2014 7 commenti Scritto da Dott. Roberta Riccio

bambini-col-ciuccioPer quanto sia tenera l’immagine che ho scelto per questo post è proprio ciò che non dovrebbe accadere ….

Sento il bisogno di scrivere ancora su quali siano le conseguenze dell’utilizzo protratto del succhiotto del biberon e dell’allattamento al seno, pioichè continuo a vedere bimbi che parlano malissimo a causa di “abitudini viziate“.

Si intende per “abitudini iziate” tutti i comportamenti scorretti che involontariamente attiviamo ed interferiscono negativamente sulla nostra voce e/o sul linguaggio, quindi per esempio chi tende ad urlare spesso pone le proprie corde vocali sotto uno sforzo continuo e rischia di rimanere afono (senza voce),

tra le abitudini viziate abbiamo l’allattamento al seno protratto e l’utilizzo di succhiotto e biberon, il motivo per cui è sconveniente che… un bambino sia allattato oltre l’anno come unica modalità di alimentazione può avere delle conseguenze sul linguaggio, non è difficile comprendere che l’allattamento al seno crei un legame unico tra il bambino e la sua mama,

però il protrarsi di tale abitudine alimentare può procurare una deglutizione atipica, ossia il mantenimento da parte del neonato della deglutizione da lattante, con la spinta della lingua in avanti piuttosto che “normalmente” contro il palato; inoltre il cambio di alimentazioe aiuta a dare un maggior tono muscolare ai tutti imuscoli del viso guance labbra,

a volte i bimbi presentano un pò di saliva che fuoriesce dalla bocca e questo potrebbe essere indice di ipotono muscolare (le labbra non hanno una buona elasticità e non contengono sempre all’interno della bocca la saliva, la perdita di saiva viene definita scialorrea).

L’utilizzo del ciucciotto e del biberon deve essere molto limitato, quindi in pochi momenti della giornata,  anche entro i 24 mesi, ma poi va eliminato definitivamente, prima si tolgono tali elementi meglio è,  poichè come l’allattamento al seno fanno sì che il bambino continui ad ingoiare spingendo la ligua in avanti,

ma mentre l’allattamento può creae, se mal gestito, un legame  molto forte tra mamma e figlio , e  talvolta nasce maggiormente da un’sigenza della mamma che non vuole  distaccarsi dal suo bambino, questa modalità nel tempo diventa un rituale tra i due mamma-figlio molto difficile da spezzare, va quindi gestito con molta saggezza.

Per questo motivo va fatto quando i bambini sono piccoli, in accordo con i medici e nel rispetto dell’evoluzione dei bambini, aiutandoli  a superare il passaggio di alimentazione con maggiore facilità, rispettare i tempi dei bambini è la cosa migliore che possiate fare per loro…..

Il ciucciotto ed il biberon sono degli strumenti pessimi poichè contribuiscono nel rovinare la conformazione anatomica del palato e dei dentini del vostro bambino , il palato risulterà più profondo del normale ed i dentini sporgenti in avanti, ma per completare il quadro il piccolo parlerà posizionando la lingua tra i denti quasi sempre, e se un linguaggio tipo “serpentello” può essere simpatico su un bimbo picolo diventa orribile su un soggetto adulto…..

Quindi cari genitori pensate che i vostri bambini cresceranno, e se adesso magari son piccini e sfiziosi con il loro linguaggio distorto poi avranno delle difficoltà…..

La mamma di un bambino di cinque anni mi ha detto: <<Dottoressa ma Alessio usa il ciucciotto solo di notte!!! Perchè cosa gli fa????>>. A parte la “normale” crescita dove per consuetudine alcuni comportamenti devono essere abbandonati per aiutare i bambini ad evolversi, sarebbe intuibile anche solo per imitazione e credo sia idea comune che un bimbo di cinque anni con il ciucciotto non può esserci, non è normale,

poichè basterebbe fermarsi a riflettere un minuto pur essendo fuori dal campo logopedico, per comprendere che il ciucciotto lo utilizzano i bimbi piccoli allora sicuramente non può essere adatto ad un bambino già grande…..

Ne ho viste e sentite di tutti i colori e davvero mi chiedo se le mamme ed i papà sono consapevoli di ciò che fanno e se ciò accade inconsapevolmente spero che il mio post possa aprire gli occhi di chi non sa cosa sta facendo…..

I bambini sono lo specchio dei nostri insegnamenti possono esserci bambini più lenti nelle loro evoluzioni ma le differenze abissali tra un bimbo ed un coetaneo sono il segno che bisogna addrizzare il tiro quindi questo è il compito dei genitori aiutare i propri figli a formarsi a formare il proprio carattere ad essere indipendenti tutto ciò si sviluppa sin dall’infanzia garantire un’evoluzione sana aiuterà i bambini a diventare grandi nel modo migliore…..

Questo post ha riscosso molto successo e tante polemiche in pubblico ed in privato, addirittura c’è ci ha “minacciato” di  segnalarlo come improprio nelle informazioni,

partendo dal presupposto che la mia prima spinta motivazionale nel dare informazione è fare del bene, non credo di ledere nessuno. Come logopedista io credo che protrarre l’allattamento non opportuno, poi ognuno è libero di pensare e ragionare con la propria testa potrebbero anche decretare  ” che sia sano allattare anche fino a 18 anni” ovviamente è un paradosso (giacchè c’è chia ha scritto che è possibile fino ai 3 anni!), rimmarrà di fatto che  il rischio che l’allattamento possa causare distorzioni fonetiche e deglutizione atipica è reale!

Se con lo svezzamento ed il passaggio di consistenze differenti di cibo il bambino passa dalla deglutizione infantile (suzione) alla deglutizione adulta (spinta  antero posteriore del bolo alimentare), è continuando a succhiare potrebbe non abbandonare lo schema motorio della suzione per deglutire conservandolo anche in seguito. Quando ciò accade la pronincia di alcune lettere non è corretta.

Quindi ognuno deve essere libero di scegliere ciò che ritiene più opportuno essendo anche consapevole di cosa potrebbe accadere…. Questo mi sembra onesto e corretto!

Se l’articolo ti è piaciuto lascia un commento, ovviamenteil mio è uno spunto di riflessione c’è sempre tanto da dire o da poter aggiungere quindi se volessi contribuire condividendo con noi la tua esperienza ne saremo davvero felici!

Grazie!

Prevenzione
deglutizione atipica, dislalie, disordine fonetico fonologico, ritardo di lingiaggio
Se un bambino parla male e frequenterà la prima elementare….
Se un bambino di 30 mesi non parla bene cosa si fa?

7 commenti

  1. Monica Monica
    1 Febbraio 2017    

    Gentile Dottoressa, sono la mamma di una bimba di 3 anni e 1 mese.Abbiamo capito già dal 1° anno che, rispetto ai suoi coetanei e al fratellino più grande, aveva un ritardo del linguaggio. Ma la sua pediatra ci ha spiegato che ogni bimbo ha i suoi tempi perciò non c’ era motivo di allarmarsi.Abbiamo così atteso e osservato il procedere del suo sviluppo linguistico. Ovviamente, anche se centellinate, ha iniziato a dire le sue paroline. Questo settembre però il suo dizionario era sempre molto inferiore rispetto ai coetanei così abbiamo preso un appuntamento con la foniatra e le lunghe attese ci hanno portato ad avere l’appuntamento per fine gennaio 2017 ( 3 anni e 1 mese)Da settembre a oggi il suo linguaggio è migliorato tantissimo: dice o prova a ripetere tutto, canta e chiacchiera tantissimo… Ma, aimé, moltissime parole le pronuncia in modo scorretto e ha sempre la lingua “a spasso”, come uno strumento improprio che gironzola per la bocca.Dulcis in fundo: prende il biberon la mattina e la sera prima di addormentarsi e secondo la foniatra è questo “oggetto” la causa del suo problema di linguaggio e nient’altro. Dal giorno della visita abbiamo messo via il biberon. La specialista ci ha detto che è necessario aspettare circa 6mesi, perché questo lasso di tempo dovrebbe essere sufficiente, affinché la Bimba possa correggere da sola l’errata posizione della lingua.
    Le sarei molto grata se potesse darmi un parere su quanto riferito sopra e se ci sono degli accorgimenti ulteriori che posso adottare per aiutare la mia Bimba a pronunciare correttamente le parole ” in questione”. Grazie Monica

    Reply
    • Dott. Roberta Riccio Dott. Roberta Riccio
      2 Febbraio 2017    

      Gent.ssima Monica,
      Concordo in pieno con ciò che Le ha detto il foniatra.

      Il consiglio è di parlare a sua figlia cercando di farsi guardare sempre in viso, così la piccola avrà maggiore attenzione a come lei articola i suoni delle parole è più facilità nel riprodurre le stesse.

      Crei momenti di gioco condiviso , giocate con gli animali della fattoria ripetendo versi e nomi, tombole di ogni tipo …. attraverso il nostro portale potrà accedere allo sconto Erickson e le consiglio il libro ” Le carte semantiche”

      Sono una serie di immagini con le quali potrà fare tanti giochi. Inizialmente la tombola

      Spero di esserLe stata utile mi scusi per il ritardo con cui le ho risposto

      Cordialmente
      Dott Roberta Riccio

      Reply
  2. Elisa Elisa
    15 Settembre 2017    

    Cara dottoressa, sono la mamma di un bambino di 20 mesi, ancora allattato al seno. Ho apprezzato il suo articolo per le informazioni scientifiche che contiene, ma resto dubbiosa su alcuni punti. Premesso che non sono “un’estremista del seno” (meglio note come mammucche o tettalebane), non sono d’accordo nel far rientrare l’allattamento fra le “abitudini viziate”. Se fosse un vizio, bhè, mi sembra il vizio più sano che ci sia! Visto che apporta numerosi benefici sia alla mamma che al bambino. Benefici ben documentati, non opinioni personali. Persino il Ministero della Salute sta sostituendo il termine “svezzamento” (di accezione negativa appunto, “togliere il vezzo”, il vizio) con quello di “divezzamento”, ossia dopo i 6 mesi il bambino prende il latte PIU il cibo solido. Ha scritto che “un bambino allattato oltre l’anno come unica modalità di alimentazione può avere delle conseguenze sul linguaggio”: quindi se invece l’allattamento non è l’unica modalità di alimentazione i rischi per il linguaggio non ci sono, giusto? (A parte che allattare in modo esclusivo fino all’anno di vita può anche portare a delle carenze…) Mio figlio mangia di tutto da quando ha compiuto 6 mesi, e proseguo l’allattamento perché lo trovo la norma biologica di accudimento e nutrizione (perché dovrei dargli il latte di proseguimento, il latte crescita o il latte vaccino?). L’allattamento è esclusivo al seno solo per i primi 6 mesi, poi si inizia un’alimentazione complementare a richiesta. Le faccio presente che l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la massima istituzione in ambito sanitario, raccomanda l’allattamento al seno “fino ai 2 anni e anche oltre, finché mamma e bambino lo desiderano”. Dire che proseguire con l’allattamento è “più un’esigenza della mamma che non vuole distaccarsi dal suo bambino” contiene un giudizio implicito, circa la psicologia e l’affettività, che di medico e scientifico ha poco, almeno nel suo campo. Questo “legame forte” che si vuole assolutamente spezzare, si deve spezzare… ma perché? Se è per il bene del linguaggio, bhè, visto che mio figlio non deglutisce soltanto latte, ma mastica, ingoia, prende cibi solidi ecc. posso stare tranquilla vero? Io vado a lavoro, full time, dalle 9 alle 18, la sera torno a casa e mio figlio ha voglia di coccole, cerca il seno, la sera spesso si addormenta al seno, ma si addormenta anche col papà, e io ho desiderio di coccolarlo, amo tenerlo fra le mie braccia e non ho problemi ad allattarlo ancora. Che danno fa questo? Che problema ci sono in questa situazione? Perché dovrei smettere ora? Perché ha superato abbondantemente l’anno, anzi si avvicina ai 2, quindi ormai è “grande”? Non sono “dipendente” da mio figlio, amo mio figlio e cerco di fare il meglio per lui, e il meglio è l’allattamento naturale a termine. Mio figlio non è “attaccato” a me più di un altro bambino, tutti i bambini sono “attaccati” alla loro madre, sia che siano allattati al seno sia che non lo siano. L’esagerazione dei 18 anni rientra fra i giudizi personali e i commenti sgradevoli che noi mamme che allattiamo a termine riceviamo… certo che non lo allatterò fino a 18 anni! Si staccherà gradualmente dal seno, e smetterò di allattare quando distanzierà sempre di più le poppate e cercherà sempre meno il seno, ossia quando sarà pronto. Gradualità che è prevista anche dalla fisiologia della lattazione, che non vuole che si smetta “di botto”, in quel caso il seno resterebbe floscio, ma procedendo con la giusta calma tutto torna “alla normalità” precedente all’allattamento. Questo non me l’ha detto Dottor Google, ma ho chiesto a specialisti del settore, fior fiore di IBCLC. Biberon e ciuccio causano fuori di ogni dubbio dei danni anche gravi al palato e il rischio anche di otiti. Il mio dentista mi ha spiegato che non esiste “il ciuccio ortodontico” come le pubblicità vogliono farci credere. Il ciuccio è un sostituto artificiale del seno, e l’istinto di suzione dei bambini non è un istinto solo da neonati, ma dura molto più a lungo. Un saluto e a presto, Elisa

    Reply
    • Elisa Elisa
      15 Settembre 2017    

      errata corrige:
      4° rigo: allattamento PROTRATTO fra le abitudini viziate
      23° rigo: Che PROBLEMI ci sono in questa situazione?
      🙂

      Reply
  3. Dott. Roberta Riccio Dott. Roberta Riccio
    16 Settembre 2017    

    Gentile Elisa,
    Il nostro parere può esserLe più o meno gradito ed a prescindere da documentazioni di vario genere, credo che nessun medico possa assicurarle che l’allattamento prolungato può causare alterazioni nella pronuncia e/o deglutizione atipica

    Il termine “abitudini viziate” viene utilizzato in riabilitazione in riferimento a comportamenti non consueti e nelle valutazioni logopediche funzionali l’allattamento prolungato viene segnato tra queste quando vi sono distorsioni fonetiche e deglutizione atipica.

    Un bambino che abbandona l’allattamento al seno lascia definitivamente la suzione infantile, prolungando l’allattamento quel tipodi suzione viene conservata ed alcuni bambini non effettuano più il passaggio alla deglutizione adulta.

    Quando ciò accade si riscontra un linguaggio con alterazioni fonetiche per i foni occlusivi, fricativi ed affricati, che diventeranno tutti interdentali, e la costante spinta linguale conferisce alla dentatura quella tipica forma sporgente in avanti.

    La libertà di scelta delle mamme è indiscutibile ma non poter dire che possono esserci possibile conseguenze ci sembra poco democratico.

    Il nostro articolo è stato fortemente attaccato ma noi vogliamo informare e l’informazione deve avere basi concrete.

    Abbiamo voluto informare voi mamme di una possibile conseguenza, sicuramente siamo a favore dello svezzamento e del passaggio ad alimenti solidi con cambio fisiologico della deglutizione lasciando la libertà di una scelta informata.

    Cordiali Saluti
    Dott Roberta Riccio

    Reply
  4. Elisa Elisa
    18 Settembre 2017    

    Cara dottoressa, veramente non ho detto che il vostro parere non era di mio gradimento o meno, ma che mi lascia dubbiosa, e in effetti la questione non è “se mi piace o no”. Anzi l’ho letto con interesse ed è di spunto per me, che cerco di approfondire e sentire i pareri di tutti gli esperti. Come le dicevo, ho chiesto a delle consulenti specializzate per quanto riguarda l’allattamento, quindi credo di aver fatto una scelta informata e consapevole, anche leggendo Uppa, una rivista di pediatri che non accetta pubblicità. Ma ammetto di non aver mai approfondito il discorso logopedia per cui andrò sicuramente a chiedere a un esperto qui a Milano, per avere un parere di persona. Immagino che scrivendo “credo che nessun medico possa assicurarle che l’allattamento prolungato può causare alterazioni nella pronuncia e/o deglutizione atipica” intendesse dire “credo che nessun medico possa assicurarle che l’allattamento prolungato non possa causare alterazioni nella pronuncia e/o deglutizione atipica”. Se mi sbaglio, può farmelo sapere.
    Inoltre le mie domande, che mi sembra non abbiano ricevuto risposta, non erano retoriche. Prima fra tutte: il fatto che mio figlio mangia di tutto, sa distinguere cibi di consistenza diversa, è allattato al seno, ma poi prende tranquillamente anche la pasta, le verdure sia cotte che crude, beve benissimo l’acqua dal bicchiere ecc. può farmi stare tranquilla o secondo lei lo stesso si può incorrere in problemi fonetici?
    Quando dice “alcuni bambini non effettuano più il passaggio alla deglutizione adulta” vuol dire che non impareranno mai a mangiare come gli adulti? Ci sono casi di bambini allattati a termine che poi non hanno imparato a mangiare e a parlare correttamente?
    Il fatto che l’articolo sia stato attaccato mi riguarda poco, io personalmente non lo attacco, anzi apprezzo un confronto con lei. Sono d’accordo che l’informazione deve avere basi concrete, proprio per questo mi rimane il dubbio… del perché allora si raccomanda di allattare “fino ai 2 anni e anche oltre”. E i documenti su cui si basano l’OMS, il Ministero della Salute, l’ACP, l’ISS, Ibfan, ecc. non mi sembra si possano definire “documentazioni di vario genere” da cui si può prescindere.
    Forse i benefici che l’allattamento comporta, anche in termini di ridotto rischio di cancro per la madre, sono “superiori” come rilevenza a eventuali problemi nel linguaggio del bambino? Non lo so eh, le sto facendo una domanda sincera 🙂
    Aumentando la durata dell’allattamento si riduce sempre di più il rischio di tumore al seno per la madre (uno dei benefici fra i tanti dell’allattamento “prolungato”). Quindi se devo scegliere fra il cancro e possibili errori di pronuncia di mio figlio, o altri problemi di linguaggio che probabilmente col tempo si risolvono, bhè, può immaginare bene come io scelga di avere meno probabilità di avere un cancro! Non è d’accordo con me?
    In attesa di una sua risposta, la saluto cordialmente
    Elisa

    Reply
    • Dott. Roberta Riccio Dott. Roberta Riccio
      27 Settembre 2017    

      Le scelte sono personali ed indiscutibili.

      Il nostro scopo è da sempre quello di informare in base all’esperienza riabilitativa.

      Detto ciò, la deglutizione atipica che potrebbe conseguirne, nonché qualche distorsione fonetica sono sicuramente risolvibili.

      Cordiali saluti

      Reply

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