Riabilitazione e Logopedia
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Progetto terapeutico… cos’è?

5 Febbraio 2018 Lascia un commento Scritto da Dott. Roberta Riccio

A8E2BC55-89F8-40AE-96F5-DCD0A49B8FFAQuando si intraprende un percorso riabilitativo, sia esso Logopedico che Psicomotorio, ciò che non cambia…
in entrambi i casi è: in primo luogo è indispensabile avere una prescrizione medica, essenziale per la somministrazione di terapie riabilitative, e secondo punto ma non meno importante è avere un progetto riabilitativo.

Della necessità della prescrizione…medica nè abbiamo parlato più volte, ribadiamo il concetto che è illegale somministrare terapie senza prescrizione medica,

sia la logopedia che la psicomotricità richiedono una prescrizione specialistica, foniatrica e/o neuropsichiatrica.

Oggi ci interessa chiarire le idee su cosa sia un progetto riabilitativo a cosa serve e perché è indispensabile.

Quando si intraprende un intervento riabilitativo in base alla diagnosi medica i terapisti effettuano dei test di valutazione, per comprendere quali siano le difficoltà presenti, e soprattutto, per identificare gli obiettivi terapeutici, anche se, gli obiettivi dovrebbero essere undicati nella valutazione specialistica.

Ad ogni buon conto, consideriamo la “valutazione funzionale” che deve essere  effettua dal terapista, essa è costituita da una serie di test standardizzati, che ci daranno una fotografia delle abilità e delle difficoltà del paziente esaminato.

Una volta effettuata la valutazione funzionale, sarà più semplice stabilire gli obiettivi terapeutici, ma soprattutto risomministrando i test periodicamente si potranno constatare i miglioramenti ottenuti, in modo oggettivo, ed eventualmente se non fossero stati ottenuti i risultati previsti, si può ripianificare l’intervento e ridefinire gli obiettivi.

Informare e condividere con i familiari l’intervento riabilitativo, capirne l’efficacia al di fuori del setting terapeutico, collaborare per il conseguimento degli obiettivi prefissati è parte integrante della riabilitazione,

non può esistere riabilitazione senza condivisione.

Un altro accadimento disarmante è la mancanza di scambio di informazioni tra varie figure professionali che lavorano con lo stesso paziente.

Capita che alcuni bambini seguiti presso strutture convenzionate incrementino i trattamenti con altri specialisti privatamente,

l’importante è che tutte le figure professionali condividano i percorsi terapeutici dei colleghi,gli obiettivi e le metodiche,

altrimenti si incorre nel rischio di confondere ruoli e percorsi riabilitativi, poiché magari non sapendo, del lavoro dei colleghi, ogni professionista attua una strategia differente, creando una confusione enorme nel bambino.

Oggi il nostro obiettivo è di aprire uno spiraglio sull’inportanza di obiettivi terapeutici e condivisione tra specialisti, familiari e se necessario docenti

Se le terapie vengono erogate in regime di trattamento privato e quando si afferisce a strutture differenti, il collante tra le varie figure professionali deve essere uno specialista che faccia da supervisore tra interventi metodiche e obiettivi riabilitativi,

il punto cardine di tutto deve essere il paziente, il soddisfacimento delle sue esigenze riabilitative e l’adattamento delle strategie per il conseguimento degli obiettivi.

Se gli obiettivi non vengono raggiunti bisogna sempre chiedersi il perché, riprogrammare il percorso, rivedere le strategie utilizzare ridefinire nuovi obiettivi perseguibili…

La riabilitazione non è una scienza esatta e a volte un percorso che si adatta bene ed un bambino non dà gli stessi risultati con un altro, formare un equipe multidisciplinare di specialisti che si possano interfacciare tra loro riportando le proprie esperienze pratiche e condividendo la progettazione del percorso appare a nostro avviso la strada migliore per raggiungere il traguardo!

Prevenzione
Pronuncia scorretta apprendimento difficoltoso…
Storie di vita legate alla logopedia…

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