Le difficoltà di linguaggio nei bambini sono sempre più frequenti, dalla mia esperienza sto riscontrando anche che molti bambini iniziano a parlare un pò più tardi rispetto a quanto ci si aspetti…. A due anni a volte dicono poche parole, una ventina….
Il problema, a mio avviso, non è quante parole producano, ma quanto riescano ad ottenere con le poche cose che dicono, mi spiego meglio, se un bambino che parla pochissimo ottiene tutto ciò che vuole perchè viene compreso, perchè quel bambino dovrebbe sforzarsi ad apprendere parole nuove?
Questo è un punto essenzaile …del discorso, per comprendere che a volte la “pigrizia” dei bambini nell’apprendimento del linguaggio dipende anche da chi lo circonda, concedendogli tutto ciò che vuole senza che parli non lo si aiuta a compiere uno sforzo in più per imparare ad esprimersi verbalmente.
A tre anni i bambini parlano già bene, compongono delle frasi, raccontano ciò che hanno fatto e delle storie, a scuola apprendono le prime poesie…
Credo che l’inserimento scolastico sia un buon punto di partenza per avviare un lavoro di recupero la dove ci si ritrovi con un bambino che abbia un linguaggio poco comprensibile, per linguaggio poco comprensibile intendo che un estraneo non comprende ciò che dice, spesso i genitori riescono a decifrare il codice del proprio figlio, ma per chi non lo conosce appare impossibile comprendere cosa dica.
Dopo i primi quattro mesi di inserimento scolastico se non si nota un cambiamento nel linguaggio è già possibile intraprendere un percorso di logopedia.
Frequentemente i pediatri dicono che a 36/ 42 mensi, il bambino è piccolo, che bisogna aspettare, non possiamo sapere se un bambino apprenderà o meno come pronunciare le lettere correttamente, allora perchè non dargli una mano?
Sempre più spesso vedo bambini di 4-5 anni che parlano davvero malissimo, sono i genitori che scavacano il pediatra e corrono ai ripari, questo è assurdo , perchè diventa una corsa folle contro il tempo , si cerca di recuperare tutte le alterazioni fonetiche perchè quel bimbo andrà in prima elementare e dovrà imparare a leggere e scrivere, con problemi di linguaggio anche gli apprendimenti scolastici possono essere compromessi.
E’ possibile aiutare il proprio figlio nell’acquisizione del linguaggio, le stimolazioni sono fondamentali per l’apprendimento, se non dedichiamo tempo ai bambini loro avranno maggiori difficoltà, immagina un bimbo che gioca con la mamma che gli mostra il cane gli dice il nome dell’animale mostrato nè riproduce il verso, poi pensa ad un bambino che viene posizionato davanti ad un televisore e lasciato lì…..
Il bambino che ha la possibilità di giocare sarà sicuramente avvantaggiato nell’imparare parole nuove nel raccontare, insomma nella sua evoluzione globale, i bambini che devono apprendere da soli hanno più difficoltà impiegano più tempo….
I piccoli sono come delle spugne assorbono tutto ciò che gli diamo , maggiori sono le informazioni che gli diamo maggiori saranno le loro competenze, ci sono bambini che apprendono anche tre lingue contemporaneamente perchè il cervello ha un’elasticità incredibile, parleranno in ritardo il chè è più che comprensibile ma acquisiuranno tutti e tre i codici linguistici.
Oggi ho voluto porre l’attenzione su un problema ricorrente al quale assisto troppo frequentemente, sicuramente il breve articolo non può essere esaustivo di tutto ciò che si potrebbe dire a riguardo, vuole essere uno spunto, un modo per riflettere, o semplicemente per aprire un dibattito….
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