Sapete quelle terapie che vanno molto bene, proprio come le avete pianificate nella vostra testa?
Lo so, lo so che non accade molto spesso, ma quando accade non è magico?
Ho avuto una terapia così oggi, ho deciso di raccontarvi e condividere con voi la mia esperienza…
La mia paziente è una ragazza di 12 anni, con diagnosi di “Ritardo psicomotorio e del linguaggio”.
Lei è verbale e direi con un… funzionamento non molto alto, ha un sacco di difficoltà ad affrontare situazioni sociali e conversazioni poichè il suo eloquio è a tratti inintelligibile, quindi non sempre si riesce a decifrare ciò che lei cerca di dire.
Le sue abilità sociali sono in ritardo per la sua età, per questo motivo di tanto in tanto le propongo attività ludiche in gioco simbolico. Ho cercato di ampliare il suo linguaggio utilizzando il gioco, simulando la sua routine quotidiana. Oggi abbiamo lavorato facendo finta di andare a fare la spesa.
Abbiamo discusso sul perché andiamo al supermercato, e quali sono i prodotti che compriamo al supermercato.
Ho trovato il link perfetto per lei, un video che mostra una routine di gioco per andare al supermercato, quindi siamo state in grado di osservare il video ed utilizzarlo come modello per la nostra attività.
Mi è piaciuto che nel video erano utilizzati elementi finti per l’attività, come ad esempio palle per frutta e cesti per di vario genere come carrelli della spesa.
Così abbiamo dato il via al gioco… Facendo finta di andare a fare la spesa. Abbiamo creato la nostra lista della spesa e poi abbiamo cercato gli oggetti che potevamo utilizzare nella nostra attività.
Una carrozzina ci è servita come carrello, le palle erano i nostri frutti, e alcuni barattoli vuoti per il latte i succhi di frutta ecc. Abbiamo simulato, anche, il momento di andare alla “cassa”- una parola modellata più volte per assicurarsi che ne abbia appreso il concetto.
Abbiamo interpretato a turno il ruolo di cassiera in modo da poter avere un’idea di tutte le situazioni “cliente-cassiere”.
Ricordatevi di “inserire la spesa in un sacchetto” come ultimo passo, dal momento che spessonel gioco si tende a saltare questa parte, pronunciare i nomi dei prodotti inseriti nel carrello, controllando la lista prima di andare a pagare.
Io ho una cassa giocattolo che si illumina ed emette un suono al passaggio degli oggetti, è stata divertente da utilizzare. Abbiamo deciso ad ogni turno il prezzo dei vari prodotti quando gli oggetti passavano sul nastro della cassa, in questo modo si è cercato di dare i prezzi adatti per ogni prodotto.
Poi abbiamo parlato di come si potrebbe pagare, con contanti o carta di credito, così abbiamo usato un modo diverso di pagamento per ogni turno di gioco . Dopo aver ottenuto lo scontrino e sistemata la spesa nei sacchetti da portare a casa il nostro gioco si è concluso.
Dopo questa attività la mamma l’ha portata al supermercato, preparando a casa una lista di cose da prendere e lei è riuscita a fare tutto da sola, era felicissima!!!
E’ importantissimo che le attività proposte abbiano un riscontro nella realtà per rendere qualsiasi apprendimento efficace sopratutto se si lavora per favorire le autonomie.
E ‘stato un pomeriggio divertente e spero che questa mia esperienza possa essere d’aiuto anche a te…
In molti mi hanno chiesto il link del video che ho utilizzato durate questa terapia, in raltà l’ho maldestramente cancellato dalla mia cronologia , io spesso utilizzo il motore di ricerca Americano e sfrutto i video eliminando l’audio e commentandoli io stessa.
Ricercando il video di cui vi ho parlato ho trovato un articolo molto interessante, sempre in inglese, per accedere all’articolo clicca quì