Forse scatenerò grandi polemiche, quindi tengo a precisare che le informazioni sono frutto dell’esperienza diretta, prendo spunto dalle situazioni reali per riflettere….
Il logopedista molto spesso si relaziona con bambini, con i quali dovrà intraprendere un lavoro in cui la collaborazione è indispensabile, ma se il terapista al bambino non piace o viceversa?
In questo caso a mio avviso, dopo qualche tentativo se non si instaura una buona collaborazione, sarebbe opportuno cambiare terapista, ovviamente non si può generalizzare, perchè se un bambino piange poichè ha un’ansia da separazione dai genitori piangerà con chiunque, quindi è indispensabile comprendere bene la situazione clinica e non confondere le situazioni.
Parliamo del caso in cui…. non vi siano complicazioni cliniche che incidano sull’aspetto relazionale e la situazione sia generata da una mancata empatia, a questo punto credo che sia il terapista a dover richiedere il cambio di figura di riferaminto, essendo maggiormente esperto e consapevole che se manca la fiducia e collaborazione difficilmente il trattamento avrà esito positivo.
Altra nota “strana” è sentire genitori che non si fidano totalmente del lavoro svolto dal terapista, ma se non vi fidate come fate a lasciare i vostri bambini???
Può anche essere il terapista migliore del mondo e non aver riscontro con un genitore, tutto può accadere ma a quel punto andate fino in fondo e cambiate strada….
Non è possibile lamentarsi e poi non far nulla….
Altra situazione dove a mio modesto parere è importante essere onesti come terapisti e informati come genitori è quando occorrono terapie specifiche,
mi spiego meglio bambini con patologie semplici come ad esempio un disordine fonetico fonologico, possono essere riabilitati da qualsiasi logopedista più o meno esperto poichè non richiede un intervento difficile, inoltre è davvero l’ABC della logopedia….
Ma se parliamo di disarmonie evolutive oppure di bambini che hanno bisogno di CAA (comunicazione Aumentativa Alternativa) è necessario affidarsi a terapisti ben formati altrimenti si perde tempo prezioso, ci sono terapisti che lavorano con bambini con disarmonia e non sanno come bloccare l’ecolalia, qesto è davvero grave, oppure c’è chi improvvisa la CAA come può….
Sono favorevole a sperimentazioni ed inventiva ma non condividol’operato di chi va alla cieca, senza un progetto senza una meta, ci sono apposite scuole per apprendere come operare in modo idoneo con alcuni pazienti, non sempre tutti sappiamo far tutto ma ammettere i propri limiti ed informare i genitori è un dovere del terapista.
Io non amo e non sono formata per il lavoro specifico di CAA, quindi non riabilito pazienti con questa prescrizione poichè non ho la formazione per poterlo fare, privatamente non li prendo in carico perchè non fornirei un adeguata prestazione, ma se viene inserito nel mio orario lavorativo dove sono dipendente quindi non “comando”,
informo il genitore del paziente che la CAA per essere esegiuta corretamente necessitadi un percorso di formazione ben preciso , ovviamente io posso provarci, perchè per fortuna una mia cara collega, ha seguito la scuola a milano con la Dott. Rivarola, ed è molto disponibile nell’aiutarci quando corriamo da lei …..
comunque consiglio sempre un terapista specializzato