Il termine “Difficoltà di apprendimento” viene utilizzato per coprire un’ampia varietà di difficoltà.
Molti lo utilizzano, in modo improprio, come sinonimo di dislessia (una difficoltà molto specifica che colpisce maggiormente le competenze di lettura), ma è ormai generalmente accettato che la dislessia è una difficoltà specifica, ma possono essere presenti anche altri quadri clinici come:
disgrafia : difficoltà a scrivere
disprassia : difficoltà motorie
discalculia : difficoltà di eseguire calcoli matematici
Disturbo da deficit dell’attenzione o disturbo da deficit di attenzione iperattività (ADD o ADHD): difficoltà di… concentrazione con livelli di attività intensa e impulsività.
La Sindrome di Asperger e L’autismo: hanno come caratterestica le difficoltà di comportamento e di comunicazione, la compromissione della socialità, tali aspetti influiscono anche sulle acquisiozioni della lettoscrittura.
Queste difficoltà di apprendimento colpiscono tipicamente le capacità motorie di uno studente, l’elaborazione di informazioni e la memoria. Si noti tuttavia che non esistono due individui che hanno la stessa combinazione di defici dell’apprendimento ed è impossibile estrapolare una corrispondenza esatta da una persona all’altra.
Si noti inoltre che molti studenti con defici di apprendimento , soffrono di un disagio visivo-percettivo che è conosciuto anche come sindrome di Meares-Irlen . Questo incide sulla loro lettura del carattere stampato su carta bianca, per questo motivo l’uso di un computer che consente di cambiare il colore dello sfondo e del grafema può rivelarsi un ottimo rimedio.
È anche importante che chi si trova a svolgere un lavoro con un bambino o un’adolescente che ha tali difficoltà tenga conto di quali siano le strategie sviluppate dall’ individuo per far fronte alle propria problematiche, molto spesso in situazioni difficili ognuno di noi attua dellle strategia di compenso, dei modi per semplificarsi la vita, che arginano lo stress e l’ansia di quel determinato evento critico, qualunque esso siano.
Solo chi ha sperimentato la sfida di avere una difficoltà specifica di apprendimento, può veramente capire le complicazioni e le difficoltà che sorgono in una situazione di apprendimento – e l’emozione che si prova quando si presentano le informazioni in un modo che corrisponde al loro stile di pensiero o alle loro preferenze.
Gli studenti che hanno la dislessia possono avere difficoltà con la scrittura in lettura o in entrambe le attività. Possono anche avere della difficoltà di memoria a breve termine, di concentrazione e organizzazione.
La dislessia varia da individuo ad individuo, e può colpire tutte le abilità. I suoi effetti sullo studio possono essere mitigati attraverso l’uso di una varietà di approcci e strategie.
I Dislessici spesso hanno doti particolari, nonché difficoltà molto circoscritte.
La disgrafia è una difficoltà nella scrittura, che può essere illeggibile ed imprecisa . Questa difficoltà può essere presente in vari gradi e non ha nessuna corrispondenza con il livello intellettivo della persona, che può essere anche al di sopra della media, nè tantomeno con la capacità di leggere. Vi è spesso una mancanza di coordinazione oculo manuale ed un deficit delle competenze motorie fini.
La disprassia è un disturbo dello sviluppo che colpisce la coordinazione. Può influire sul movimento, sulla percezione e sul pensiero, può compromettere il linguaggio, nella sua produzione motoria, oppure può interessare il movimento di tutto il corpo compresa la coordinazione occhio-mano, il sequenziamento e l’organizzazione. La disprassia può coincidere con la dislessia, con la sindrome di Asperger e l’ADHD.
Le persone affette da discalculia hanno una normale capacità di linguaggio verbale e di scrittura, ma hanno difficoltà con le abilità matematiche come l’addizione, sottrazione, moltiplicazione, divisione e procedure di problem solwing. Essi non si accorgono dei loro errori più comuni, come la trasposizione, oppure l’omissione e l’ inversione di numeri.
Essi hanno anche difficoltà con i concetti astratti di tempo e di direzione, sequenze di eventi e di memoria per i nomi. Manca la capacità di elaborare il pensiero di un ‘quadro generale’, sono confusi da orari e possono essere spesso in ritardo. Possono avere uno scarso senso di orientamento e perdersi con facilità.
Coloro che hanno disturbo da deficit dell’attenzione (ADD) o disturbo da deficit di attenzionecon iperattività (ADHD) tendono ad avere comportamenti dirompenti. Tali comportamenti non sono appropriati all’età. Gli individui hanno difficoltà a focalizzare la loro attenzione per completare un compito specifico, possono essere iperattivi e impulsivi e possono soffrire di sbalzi di umore ed “Impaccio sociale”.
Alcune ricerche dimostrano che gli studenti con iperattività ed impulsività tendono ad avere più problemi comportamentali, mentre quelli con il tipo di disattenzione (ADD) hanno un rischio più elevato di incorrere in depressione o disturbi d’ansia.
Molti fattori contribuiscono alla ADD e ADHD, compresi i fattori neurologici, quali il controllo degli impulsi e alla concentrazione, nonché genetici, ereditarietà e fattori ambientali.
Gli individui con sindrome di Asperger (AS, nota anche come “autismo ad alto funzionamento”) possono presentare una varietà di caratteristiche, e sostanziali differenze di gravità.
Tra i defici t più frequenti abbiamo:
difficoltà con “il cambiamento”, provocando reazioni inaspettate ed ingestibili.
difficoltà di lettura dei codici non-verbali (linguaggio del corpo, che può causare problemi con le interazioni sociali.
Gli studenti con AS possono sviluppare routine ossessive, però hanno anche una grande attenzione per i dettagli, e possono essere puntuali ed affidabile.
Possono essere eccessivamente sensibile ai suoni, sapori, odori ed alla luce. La sindrome è su base neurologica, ma non incide necessariamente sull’ intelligenza.
L’autismo è una disabilità dello sviluppo caratterizzata da deficit nelle abilità sociali, linguistiche, e di comportamento. Tuttavia, tali difficoltà si manifestano in livelli diversidi gravità, infatti alcuni individui non hanno alcuna comunicazione verbale o contatto visivo con gli altri, mentre altri parlano seppure in modo limitato e riescono ad affrontare un contesto sociale.
Vari studi sono stati effettuati per stabilire una causa neurologica o genetica nell”autismo. Secondo il National Autistic Society i disturbi dello spettro autistico toccano le vite di oltre 500.000 famiglie di tutto il Regno Unito.
l’ADHD, il nuovo mito della medicina mondiale… certo che gli informatori medici di alcune note multinazionali sanno fare proprio bene il loro sporco lavoro