Avere l’onestà di interrompere un rapporto terapeutico quando per un motivo o per un altro non vi è più empatia con i familiari o con il bambino stesso è a mio avviso un passo professionale…..
Non è detto che per ogni bambino siamo adatti, capita che possiamo risultare antipatici o che per qualche strano motivo a noi quel piccoletto non piaccia o anche quell’adulto…… Insomma a mio avviso in riabilitazione può accadere che non ci sia feeling e questo influisce sul buon esito del trattamento.
Non sono l’esempio della diplomazia, chi mi conosce lo sa bene, però sono molto onesta… sui rapporti professionali mi è capitato poche volte di non poter lavorare con alcuni pazienti ed in un modo o nell’altro il rapporto terapeutico è cessato,
con un bimbetto ineducato e viziato, ciò è accaduto, non potevo mai essere la sua logopedista, poichè a mio avviso non aveva bisogno di logopedia ma del vecchio detto che andrebbe rispolverato di tanto in tanto << “mazz e panell’ fann e figl bell!” >>, ogni tanto una sculacciata non fa male…….
Ma la mamma non la pensava come me, quando le ho detto che il figlio aveva bisogno di regole comportamentali e soprattutto che doveva quantomeno dare una piccola punizione, come togliere un gioco per esempio, per fargli comprendere un comportamento errato invece di consolarlo siamo risultate fortemente distoniche l’una all’altra e quindi ognuno per la sua strada…..
Non concordo neanche con le gestioni di alcune strutture convenzionate dove il paziente ha sempre ragione, e li accontentano con continui cambi d’orario o ingiustificati cambio terapista, il cambio deve essere effettuato con cognizione di causa non per ogni capriccio…..
Ma ognuno a casa sua fa come ritiene più giusto…..
Dopo aver ricevuto tre buche senza preavviso ho liquidato un paziente, interrompendo il trattamento di riabilitazione, perchè se alla base di un rapporto deve esserci rispetto, agendo in questo modo per me cessa il rispetto della professionalità di chi ti offre un servizio, gli imprevisti possono capitare a tutti ed anche 1000 volte, ma la decenza di avvisare in tempo la pretendo…..
Offrendo un servizio corretto coerente e professionale, non permetto, che soprattutto nel privato, possano sentirsi autorizzati ad avere poco rispetto del lavoro e della persona, anche perchè se la terapia non viene presa seriamente è inutile farla!
Io agirei così anche nelle srtutture convenzionate, dopo tre assenze senza preavviso fuori, così ci sarebbe modo di organizzarsi meglio e di dare la possibilità di fare terapia a chi è in lista d’attesa da tanto tempo per poter effettuare un trattamento, che magari ne avrebbe maggiore rispetto e beneficio……
La logopedia ha senso se ha continuità, se il nostro lavoro ha seguito anche fuori dal setting riabilitativo, non è una pillola che si ingerisce e cura un sintomo….. Se chi effettua un trattamento non comprende questo perde tempo e se fa terapia privatamente anche denaro!!!
E’ ovvio che questo è il mio punto di vista, ma attendo il tuo parere, perchè confrontarsi aiuta a crescere sempre!