Giusto per rimanere in tema proseguiamo sull’importanza del rapporto tra genitore e terapista, a tal proposito voglio raccontarvi un altro episodio che mi è accaduto, ho visto un bimbo bellissimo, ma molto viziato, con delle semplici alterazioni fonetiche…
Dove lavoravo anni fa spesso dalle diagnosi dei pazienti, scommettevo con il Direttore Sanitario in quanto tempo sarei riuscita a risolvere le difficoltà del bimbo, giocando su tempi brevi e devo dire che questo meccanismo in me scatta sempre, quando osservo i bambini… nella mia testa programmo il percorso riabilitativo in tempi brevi e cerco di farcela…
Ma veniamo al bimbetto che chiameremo Lorenzo (nome inventato), durante la valutazione che è molto semplice, si chiede al bambino di ripetere delle parole e di fare le prassie linguo bucco facciali, ovviamente lo si chiede in modo adeguato ai bambini, io scherzando gli dico sempre faciamo le linguacce, loro sbalorditi ridono e mi imitano…
Lorenzo ha ripetuto a stento le parole ed anche le linguacce non gli interessavano un gran chè, la mamma ha lasciato la stanza di terapia ed io ho provato a fargli capire che con me poteva correggere la sua pronuncia, gli ho fatto svolgere pochi esercizi per correggere il fono /K/ ed è riuscito immediatamente a cambiare la pronuncia, un bimbo fantastico con cui lavorare….
Poi peò senza alcun motivo apparente Lorenzo ha deciso di non voler far più nulla ed ha iniziato a fare capricci ed un finto pianto tipo lagna, inutile dire che non ha fatto più nulla…
Ma non è questo il punto, quando ho fatto entrare la mamma e le ho detto che Lorenzo non si era comportato per niente bene, lei “giustamente” l’ha consolato! Non ho resistito e le ho detto:<< non dovrebbe consolarlo, ma sgridarlo!>>, non contenta ho aggiunto:<< anche una piccola punizione non guasterebbe!!!>>.
La mamma a quel punto mi ha detto :<< se prendi così Lorenzo non otterrai nulla!>>
io ho risposto:<<Lorenzo è un bellissimo babino con piccoli difetti di pronuncia che in pochi mes devono essere corretti se lui non vuole collaborare e lei lo asseconda non si arriva a nulla, questo è il mio modo di lavorare se non le piace chieda un cambio terapista!!!!>>.
Lorenzo ha cambiato terapista, ma io sono contenta perchè mi sarei avvelenata dietro tutte quell’accondiscendenza e sopratutto nel non vedere progressiin un bambino che dovrebbe volare come percorso riabilitativo, questo certamente è un mio limite, mi scontro con le realtà e mi ci schianto, ma non riesco a fare differentemente quindi il prossimo Lorenzo ricambierà terapista!!!
Di sicuro in questa storia c’è qualcosa che non và qualche collega mi ha detto che mi applico troppo, che non si cambia il mondo, ma non ce la faccio ad andare contro il mio modo di pensare e di fare, la psicologa dice che bisogna guardare al di là, ma al di là di cosa??? Se ciò che vedo è un bambino viziato ed una mama che non da regole???
La verità è che di bimbi viziati oggi ce ne sono davvero tanti, ed a volte non bisogna guar dar lontano per trovarne, ma nella vita questi bimbi senza “No”, che non hanno mai ottenuto una negazione, che hanno vita facile come si cscontreranno con un mondo che non aspetta solo loro?
Sono perlessa e davvero preoccupata….