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Se un bambino di 30 mesi non parla bene cosa si fa?

2 Giugno 2014 4 commenti Scritto da Dott. Roberta Riccio

bambino-tabletQuando un bambino di due anni e mezzo non parla bene non è detto che ci sia un problema, non sempre il linguaggio emerge allo stesso modo per tutti i bambini,

in linea di massima ci sono dei paramentri per farci comprendere l’evoluzione del linguaggio del piccolo, i bambini a quell’età dovrebbero conoscere circa trecento parole,

è importante avere uno specchio di ciò che il bambino fa prima di potersi esprimere su quali siano le sue competenze… linguistiche, quindi se per esempio trascorre le sue giornate guardando la tv, oppure per esigenza familiare sta con persone anziane, si può pensare che le stimolazioni che riceve non siano tantissime e per questo motivo il linguaggio può essere più povero rispetto ai suoi coetanei, in questo caso la prima cosa da fare è l’iserimento scolastico.

Inserire il bambino nella scuola materna è il primo passo per aiutarlo ad evolversi, il contatto con i coetanei è impagabile perchè per quanto un adulto si possa ben relazionare con un bimbo il feeling che c’è tra due bambini è insuperabile, soprattutto il loro modo di giocare insieme e l’imitazione che si attiva sono davvero unici.

Per quella che è la mia esperienza spesso le difficoltà di linguaggio in questi bimbi, che fondamentalmente non hanno una causa specifica che giustifichi il loro lessico carenziale, si associano a modalità comportamentali inadeguate, capricciosi, poco rispettosi di regole… ecc

Quindi, senza alarmarsi,  quando ciò accade è davvero importante effettuare una visita specialistica presso il Neuropsichiatra, basterà una prescrizione del medico curante e la si può effettuare presso l’Asl di appartenenza, o privatamente, dove si ritiene opportuno.

Anche se si effettua una valutazione logopedica funzionale è bene comunque fare sempre una visita specialistica presso il Neuropsichiatra infantile.

Tengo a precisare, che l’indicazione per il trattamento logopedico deve essere del Foniatra oppure del Neuropsichitra infantile, il logopedista non deve effetture la terapia in assenza di prescrizione o comunque inviarlo al medico nel primo periodo di presa incarico.

Nel caso si riscontri la necessità di inserire il bambino in un percorso riabilitativo,  non sempre la prima cosa da fare è la logopedia, spesso è opportuno intraprendere prima un percorso psicomotorio, mediante il quale il bambino con più facilità riesce, mediante attività ludiche mirate, a modellare i propri comportamenti ed aumentare i tempi di attenzione e concentrazione, in questo modo si prepara al percorso logopedico che viene intrapreso dopo qualche mese….

Devo dire che ultimamente le “richieste di aiuto”, che ho ricevuto per la valutazione di piccoli bimbi, provenivano maggiormente dai papà, che notando un linguaggio poco adeguato nei loro piccoli  si attivano….

Se comunque il bimbo ha delle difficoltà ed il medico Specialista non ritiene opportuno inserirlo in terapia logopedica e psicomtoria, sicuramente ti consiglierà di mandarlo a scuola  il prima possibile, ma a casa sarà importante adoperare dei comportamenti diversi, come ad esempio non dargli sempre tutto ciò che vuole se non lo richiede verbalmente, con moderazione, senza stressarlo, non si passa da un’eccesso all’altro ovviamente,

stabilire delle attività da fare insieme come giochi con animali mezzi di trasporto, leggere i librettini per bambini che sono illustrati, denominando tutte le immagini, raccontare sempici storie cercando di farle ripetere anche al bambino, ovviamente bisogna motivare i bambini a collaborare quindi un premio come rinforzo è sempre ben gradito, però deve essere una cosa piccola che poi via vià sparirà….

Per esempio si può promettere un biscotto, una caramenlla, una qualsiasi cosa che gli piace, oppure gli si può promettere di lasciargli fare il suo gioco preferito solo se prima ripete….

Nel cambiare i vostri comportamenti per spronare vostro figlio a parlare sappiate che probabilmente un pò si arrabbierà,  però siate consapevoli che è per il suo bene e che il cambiamento lo aiuterà a crescere!

Se vorrai aggiungere la tua esperienza al nostro post ne saremo felici !

Grazie!

 

Prevenzione
dislalie, disordine fonetico fonologico, ritardo di lingiaggio
Perchè l’allattamento il biberon ed il succhiotto compromettono ilnguaggio dei bambini?
Per fare logopedia con un bambino oppositivo…..

4 commenti

  1. Consiglia sarno Consiglia sarno
    30 Dicembre 2016    

    Ciao io teng bimbo di 2 anni ma nn parla bn.se vuol qualcosa mi fa il segno con la mano axche quando vuol bere io aspetto dico si dicie bere lui nn fa nient.sono un po procupata pero subito aprende capicie tante cose.io parlato con piedrata detto fine 3 anni devo aspettare un poco.la mia preoccupazione che quarda un cartone che si chiama curios com giogi.lui fa uuuuuavolte mi kiama Mam.bassa spero che crescendo si impara le paroline.

    Reply
    • Dott. Roberta Riccio Dott. Roberta Riccio
      19 Gennaio 2017    

      Buonasera,
      Mi scuso per il ritardo della nostra risposta,
      Credo che sia importante comprendere se il bambino sia bilingue o meno, nel primo caso un ritardo nello sviluppo del linguaggio sarebbe più che giustificato, poiché c’è la difficoltà oggettiva di decifrare due codici linguistici contemporaneamente.

      Se così non dovesse essere, oggettivamente c’è un ritardo nello sviluppo del linguaggio,se volesse fugare ogni dubbio il consiglio è di rivolgersi ad un neuropsichiatra infantile che saprà dirle come affrontare nel modo migliore le difficoltà del suo bambino.
      Cordiali saluti
      Dott Roberta Riccio

      Reply
  2. Diana Diana
    5 Settembre 2017    

    Salve, sono la mamma di un bambino di 31 mesi che solo di recente ha cominciato a sforzarsi di parlare, poco e non in maniera comprensibile ad un estraneo al contesto familiare. Per lo più lo fa in maniera monosillabica, anche se comincia ad esprimersi con frasi di senso compiuto (Es. Mamma voio tto – mamma voglio il biscotto). escludendo i versi degli animali, le parole che pronuncia e che possiamo capire distintamente sono una cinquantina. nonostante ciò, si fa capire benissimo. ha cominciato a camminare a 11 mesi, è molto socievole ed affettuoso con tutti, bambini, adulti ed animali domestici. il pediatra ci ha sempre detto che fino ai tre anni non dobbiamo preoccuparci (abbiamo cominciato a porgli il problema a 18 mesi), ma il traguardo dei tre anni si avvicina e lo vedo molto lontano dal recuperare il gap con i suoi coetanei. Va al nido da un anno anche se l’anno scorso non è andato con continuità per febbre, raffreddore e varie.
    Su consiglio del pediatra, cerchiamo di stimolarlo molto, leggendo insieme a lui libri illustrati, giocando con lui (i nomi dei giocattoli e dei supereroi li dice tutti benissimo), portandolo al parco e cercando di evitare di capire subito ciò che ci chiede, in modo che si sforzi ad essere più chiaro.
    Vorrei sapere se a questo punto devo preoccuparmi e se posso fare qualcos’altro per stimolarlo ulteriormente. premetto che sia io che il papà lavoriamo tutto il giorno e, durante la settimana, quando non è all’asilo, fino alle 18 almeno sta con i nonni.
    Grazie in anticipo.

    Reply
    • Dott. Roberta Riccio Dott. Roberta Riccio
      6 Settembre 2017    

      Gentile Diana,
      La prima cosa da fare a nostro avviso è una visita specialistica Foniatrica, il foniatra saprà dirLe se è il caso di intraprendere un percorso Logopedico oppure attendere che il suo bambino acquisisca spontaneamente il linguaggio corretto.

      Concordiamo con Lei in merito alla differenza di abilità linguistiche rispetto ai coetanei ed il recupero spontaneo più ci si distanzia dalle performance dei coetanei più diventa difficile.

      Con un intervento Logopedico il terapista andrebbe a stimolare la produzione di parole in modo da ampliare il vocabolario gradualmente, partendo da suoni bilabiali per poi mam mano passare ad articolazioni più complesse come viene spiegato anche nel nostro videocorso

      Sperando di esserLe stati d’aiuto
      Cordiali saluti
      Dott Roberta Riccio e lo Staff di Riabilitazione Logopedia

      Reply

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