Lavoro in riabilitazione da ventuno anni e credo che sia molto importante non dare nulla per scontato…
la prima cosa da aver ben chiara è che qualunque persona usufruisca della nostra professione ha un problema, più grande o più piccolo, ma comunque una difficoltà, altrimenti non sarebbe in terapia!
Quando si lavora con i bambini, stabilire dei confini delineati con i genitori, è a mio avviso la condotta che garantisce maggiormente la professionalità lavorativa ed il buon fine del percorso terapeutico.
La presa in carico del paziente è… globale, in questo caso, si lavora direttamente con il bambino ed indirettamente con i genitori, che devono proseguire in ambito familiare il lavoro logopedico.
Quando si prende in carico un paziente si effettua la valutazione funzionale, mediante test standardizzati, da cui si evincono i punti di forza e le difficoltà del bambino.
In base al singolo caso, si stila un piano si intervento individualizzato, che va condiviso con i familiari.
Una terapia che non prosegue a casa non ha senso, in primo luogo si allungheranno i tempi del trattamento,
ma in alcuni casi non si avrà nessun risultato, parliamo per esempio di bambini con disturbi del comportamento, con i quali è fondamentale avere una linea di condotta comune ai genitori altrimenti si rischia di creare una gran confusione.
Talvolta siamo messi a conoscenza mediante email di persone che ci chiedono consigli di situazioni terapeutiche a dir poco disastrose,
genitori che ignorano il progetto riabilitatitivo, non sanno nè su cosa stia lavorando il terapista nè quali siano le finalità di intervento,
non ci interessa dare colpe o giudicare ma solo mettere a conoscenza,
quindi cari genitori che non avete idea di cosa faccia il vostro bambino seppur abbiate una fiducia infinita nei terapisti che lo seguono, fate domande, chiedete ai terapisti, chiedete agli specialisti quali sono gli obiettivi terapeutici e quali i tempi di intervento,
avere consapevolezza condividere gli obiettivi proseguire il lavoro a casa sarà il modo più efficace per raggiungere il miglior risultato.
La riabilitazione non è una scienza esatta talvolta l’obiettivo prefissato può risultare non raggiungibile quindi deve essere modificato, plasmare l’intervento a misura di bimbo è la vera forza della riabilitazione
Avere genitori attivi che collaborino alla terapia è il successo a cui ogni operatore deve mirare!