Capita spesso che i genitori si rendono conto della difficoltà dei loro bambini, notano una differenza nello sviluppo delle acquisizioni rispetto ai coetanei oppure rispetto all’evoluzione di un fratello maggiore…
Ripetiamo continuamente che ogni bambino ha i suoi tempi e che non sempre lo sviluppo del linguaggio e lo sviluppo psicomotorio seguono percorsi standard….
però se intorno ai 36 mesi il bambino non parla allora è inutile stare a pensare alla causa o cercare una diagnosi prima di agire ed intraprendere un percorso Logopedico,
i ritardi di linguaggio possono avere cause differenti ed il terapista rispetto al modo in cui si comporta il bambino attua strategie riabilitative diverse,
per esempio si possono riscontrare iperattività, scarsa tolleranza alle frustrazioni, difficoltà nel rispettare regole comportamentali e di adattamento al setting terapeutico ecc
se il piccolo dovesse mostrare uno o tutti questi aspetti comportamentali sarà indispensabile inserire prima la psicomotricità e successivamente la logopedia per favorire l’adattamento al setting riabilitativo.
la psicomotricità appare indispensabile come inserimento terapeutico e riabilitativo per far apprendere al bambino mediante attività ludiche “mirate” delle regole comportamentali ed accrescere le competenze del piccolo.
Intraprendere il percorso Logopedico successivamente sarà più facile, per quanto si possa improntare un setting terapeutico ludico, la terapia logopedica appare sempre di minor gradimento rispetto alla terapia psicomotoria poiché solitamente richiede uno sforzo maggiore per poter svolgere il compito dato.
La tempestività dell’intervento riabilitativo viene spesso sottovalutata, sempre più bambini arrivano all’inserimento in prima elementare con problemi di linguaggio e magari in giugno, quindi pochi mesi prima dell’inizio della prima elementare, il medico di riferimento suggerisce alla mamma di fare logopedia….
Questo è assurdo poiché il tempo richiesto per la riabilitazione di un disturbo di linguaggio semplice è di almeno 3 mesi
quindi con un disordine fonetico fonologico più complesso il bambino arriverà in prima elementare con problemi di pronuncia, che quasi certamente riporterà in lettoscrittura, molto probabilmente : con difficoltà ortografiche e/o di comprensione del testo, chi legge male comprende poco di ciò che legge.
sarebbe molto più semplice riabilitare i difetti di pronuncia nei tempi giusti avendo come riferimento uno sviluppo del linguaggio regolare un bambino a quattro anni solitamente parla bene e racconta ciò che fa, ciò che vede in modo chiaro,
un errore enorme che spesso si commette in modo inconsapevole è quello di rinforzare i difetti di pronuncia, capita che: “i grandi” imitano le pronunce errate “dei piccoli”, creando un sorta di gioco e di compiacimento nel bambino che è spinto, involontariamente, a mantenere quel tipo di linguaggio, poiché ha un feedback positivo dall’ambiente circostante….
Correggere dei difetti di pronuncia è un semplice intervento riabilitativo, che solitamente va a buon fine in poco tempo, talvolta le distorsioni fonetiche possono rientrare spontaneamente, ma perché non utilizzare un percorso professionale che possa agevolare l’evoluzione del linguaggio di un bambino?
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