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Un’interazione tra Asl e scuola puó favorire l’evoluzione dei bambini con disturbo degli apprendimenti.

23 Marzo 2016 Lascia un commento Scritto da Dott. Roberta Riccio

imageQuesto articolo prende spunto da un lavoro sperimentale fatto nella periferia di Firenze, con un intervento integrato Asl scuola,

ispirato alla seconda sezione della relazione della commissione del ministero della sanità olandese, quella concernente i rapporti tra operatori sanitari e scolastici.

Molto spesso vi è una notevole discrepanza tra gli studi scientifici sui disturbi di apprendimento e le competenze degli operatori, la resistenza all’utilizzazione di più aggiornati paradigmi scientifici ha causato,così,indirettamente,

una diffusa  arretratezza nella conoscenza delle caratteristiche più elementari dei disturbi specifici di apprendimento, proprio tra chi e più a contatto con i bambini a rischio o bisognosi di una diagnosi, e cioè tra il personale scolastico di tutti i gradi.

Il progetto ha proposto l’individuazione di casi di disortografia, effettuata mediante la somministrazione di un test all’inizio della seconda elementare,  la prova utilizzata è la batteria per la valutazione della scrittura di Tressoldi e Cornoldi,più specificamente il dettato base.

All’inizio dell’anno il test è stato presentato ed illustrato agli operatori scolastici  e poi somministrato alle proprie classi. Questa parte del progetto ha visto la collaborazione tra insegnanti curriculari insegnanti di sostegno,  e psicopedagogisti del circolo,

tutti i dettati sono stati poi corretti in ambito scolastico, con l’individuazione di tre fasce diverse: bambini normali, bambini a rischio, bambini con un numero di  errore tale da suggerire un approfondimento della specialistica, questi ultimi sono stati inviati agli operatori sanitari.

Diagnosi

gli operatori sanitari hanno poi svolto un approfondimento diagnostico, tappa sostanzialmente simile a quella del progetto olandese, che ha permesso, unitamente al test, di chiarire chi poteva essere  diagnosticato come disortografico, e chi necessitava solo di un recupero. L’intervento degli operatori è stato effettuato a scuola.

Recupero o riabilitazione

Il primo è stato realizzato a scuola, gli operatori hanno contribuito a questa fase con due incontri, volti a formare gli insegnanti e a presentare materiale di didattica speciale. Il recupero è stato quindi organizzato durante le ore di lezione ordinaria insieme a tutti gli altri bambini .

Il piano  di trattamento, sempre stilato dalla neuropsichiatra infantile,  era rivolto alla prestazione ortografica del bambino, come del resto previsto dalla commissione ministeriale olandese .

Il fine del progetto, oltre che avviare finalmente una collaborazione razionale, tra  istituzioni, era quello di valutare i punti forti e deboli di questo tipo di collaborazione, attraverso due ordini di informazioni:

Dati quantitativi concernenti la accettazione, da parte delle famiglie, di un approfondimento diagnostico da parte della neuropsichiatra.

L’incidenza di falsi positivi, nelle segnalazioni dello screening.

L’incidenza di casi francamente disortografici, mai segnalati ai servizi.

L’incidenza di casi che, grazie all’approfondimento diagnostico, si sono poi rivelati causati dall’altra patologia misconosciuta, sino a quel momento.

La risposta delle famiglie, dei soggetti identificati dal progetto alla richiesta di effettuare riabilitazione.

Osservazioni qualitative sulla risposta degli insegnanti delle famiglie ed i bambini alle varie tappe del progetto.

Per lo screening viene utilizzato il dettato base, della batteria per la valutazione della scrittura e della competenza ortografica Tresoldi Corn old di 1991 .

La prova viene effettuata nella prima parte dell’anno scolastico, seguendo le indicazioni degli autori a scuola, ad opera degli insegnanti, mettendo al centro della classe un registratore idoneo.

La correzione dei compiti viene effettuata, ad opera degli insegnanti, segnalando in modo distinto gli errori fonologici, quelli non fonologici e gli errori altri .

I dettati vengono distinti in due categorie, quelli con un numero di errori fonologici o di altre classi, corrispondenti ad un valore di competenza inferiore al V percentile, e con un numero totale di errori comunque corrispondente ad una prestazione inferiore al V percentile

Questi casi vengono inviati all’Asl per un approfondimento specialistico.

I casi con un numero di errore sostanziale, ma inferiore al quinto percentile, vengono presi in carico dalla scuola, per un recupero, fino ad una ulteriore valutazione, in caso di persistenza del problema è previsto un invio alla neuropsichiatra infantile.

La neuropsichiatra infantile effettua quindi dovuti approfondimenti utilizzando test standardizzati: prove MT di lettura e comprensione,

matrici colore di Raven CPM.

WISC-R per i bambini risultati a rischio con le matrici.

lo specialista segue la definizione ed i criteri dell’ICD-10

Questo articolo vuole portare alla luce un’esperienza fruttuosa, nella speranza che nelle nostre realtà sempre più spesso possano esserci interazioni tra specialisti ed enti scolastici, al fine di prevenire e prevedere difficoltà  che se prese in tempi acerbi possono essere risolte con più semplicità o comunque se riconosciute evitano frustrazioni inutili.

 

 

Prevenzione, Suggerimenti Terapeutici
Disortografia, Disturbo di apprend
Non cercare “un’etichetta” per forza….
Adattabilità delle metodiche riabilitative …..

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