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Utilizzare il turno e l’imitazioni per favorire la comunicazione…

23 Aprile 2012 Lascia un commento Scritto da Dott. Roberta Riccio

Oggi  per questo post mi piacerebbe cambiare un pò marcia e parlare di alcuni degli strumenti fondamentali per aiutare i nostri bambini ad acquisire le loro prime parole. I turni e l’imitazione sono tra le prime tecniche utilizzate per favorire la comunicazione  nei  neonati e nei bambini .

Dal momento in cui i bambini producono  i loro primi suoni e noi diamo un seguito a quel suono con una reazione,  cominciamo a insegnare loro la “comunicazione”.  Sono azioni che si fanno automaticamente, quando rispondiamo a quel gridolino prima di prenderli e confortarli, o mentre gli si dà da mangiare spesso si commenta e si interagisce facendo delle smorfie o dei gesti.

Ogni volta che parliamo con i bambini  piccoli loro ricevono un messaggio e scoprono che  “con il loro grido possono ottenere una nostra reazione”. I genitori interagendo con i propri figli, hanno l’opportunità di… rinforzare le loro vocalizzazioni  e le competenze gestuali  contribuendo ad insegnargli, in modo naturale e a volte anche incosapevole,  come utilizzare questi potenti strumenti per la comunicazione.

Rafforziamo le loro azioni e le vocalizzazioni ogni volta che gli rispondiamo. Quando, per esempio,  diamo seguito alle azioni o alle loro emissioni vocali imitandoli gli mandiamo un messaggio subliminale e cioè: <<che siamo consapevoli di ciò che hanno detto o fatto>>, così a loro volta i bambini maturano maggiore consapevolezza del mondo esterno e cioè “di noi”.

Ho cinque meravigliosi nipoti, un pò di tempo fa stavo giocando sdraiata sul pavimento  con uno di loro,  lui aveva  circa 12 mesi di età si chiama G.;

G. aveva una macchina in mano e la stava scuotendo dicendo, “mmm, mmm.” Ho preso l’auto e scuotendola allo  stesso modo ho emesso lo stesso suono, “mmm, mmm.”

Lui si è diretto subito verso di me come per dire: “Ehi, vuoi giocare?” E  così  abbiamo giocato insieme. G. ha continuato ad emettere il suono  “mmm, mmm”  per la sua macchina, ed io ho continuato ad imitarlo. In questo modo sono stata in grado di mantenere l’interazione, tra me e mio nipote,  il che ha portato a rafforzare, per lui,  il concetto di turni in conversazione.

Dopo un pò mi è sembrato che G. anticipasse  il mio turno, quindi  ho provato ad introdurre  un nuovo suono al nostro gioco. Ho detto, “beep, beep”  (imitando ol suono del klakson) facendo camminare la mia auto e lui a sua volta ha detto: “api, api.” ma con pochissimo allenamento ha riprodotto il suono del klakson in modo perfetto.

Questo è un esempio di come la turnazione e l’imitazione possano aiutare i nostri bambini ad imparare nuove azioni, suoni o parole per migliorare le proprie capacità comunicative.

Usiamo le azioni per comunicare quando si sventola un fazzoletto per dire ” ciao”, quando mandiamo un bacio o quando scuotiamo la testa per dire no. Possiamo usare il turno e l’imitazione per sviluppare queste competenze in primo luogo imitando tutte le azioni che fanno  i nostri bambini. Per esempio, se il bambino sta battendo un blocco su una sedia, attendere finché non smette, poi si prende in mano un blocco e si inizia a battere sulla sedia.

Se il bambino getta il blocco verso il basso, si miterà sempre la sua azione.  A questo punto se il bambino comincia a ridere, o ridacchiare vorrà dire che ha acquisito consapevolezza  della vostra interazione di gioco,  potreste provare a modificare il “gioco” sbattendo  due volte il blocco sul tavolo, e se il bambino vi imita sarete sicuri di avere interagito con lui in modo efficace.

Proseguendo il gioco di imitarlo rispettando dei turni,  sarete quindi in grado, via via,  di introdurre azioni più significative, come i gesti referenziali (fare ciao con la manina, oppure il segno di buono ecc).  Lo stesso vale per i suoni nuovi.

Diciamo che il suono emesso dal vostro bambino sia “Ooh” e “Ahh”. Quando vocalizza “Ooh” ripeterete  “Ooh”, quando dice: “Ahh” si ripeterà  “Aah”. Poi, dopo un pò cercherete  di introdurre un nuovo suono come ” Eee “e osserverete se il piccolo cercherà di imitarvi.

E ‘importante ricordare che,  solo cambiando di poco la routine  ( con l’aggiunta di un nuovo suono o di una nuova azione) è probabile che il vostro bambino possa imitarvi.  Se saltiamo troppo in avanti, ad esempio passando da “Oooh” a “cavallo” il bambino potrebbe non  fare alcun tentativo di imitazione essendo la richiesta troppo complicata per lui.

Si può utilizzare il turno e l’imitazioneper insegnare nuove vocali e consonanti, possiamo introdurre nuove parole nello stesso modo che abbiamo utilizzato in precedenza. Se state giocando con le auto e il bambino dice: “via” e spinge l’auto verso di voi.

Spingerete la macchina indietro e direte, “vai macchinina.”  In questo modo lo avrete imitato aggiungendo una nuova parola. Ciò contribuirà a rafforzare il suo vocabolario esistente, ampliandolo al tempo stesso. Giochi come spingere le auto in avanti e indietro, oppure soffiando bolle di sapone sono tutte attività utili per l’attuazione del turno e dell’imitazione.

E ‘facile  manipolare queste attività per stabilire  “il vostro turno”, “il suo turno”, per renderlo più comprensibile per il bambino si può introdurre un suono che stabilisce l’alternanza dei turni. Quando si aggiunge un suono o una frase come, “tocca a me” bisogna provare a dare  al bambino un pò di tempo in più per imitarvi  prima di passare al turno successivo.

A volte mi copro il viso con le mani e guardo tra ledita i piccoli con cui lavoro  sperando che facciano un tentativo di imitazione, i bambini di solito si divertono scoprendo che li osservo di nascosto  e questo gioco  rafforza il loro tentativo di dire qualcosa come, “tocca…, a quel punto io dico: hai detto tocca? bravissimo!”.

Provate a manipolare il vostro gioco per consentire una maggiore turnazione  ed imitazione e sono sicura che sarete felici di scoprire ciò che riaescono a fare i vostri piccoli.

Lascia un tuo commento se il nostro articolo ti è piaciuto, grazie!

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