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La motivazione è alla base dell’apprendimento (II parte)

25 Febbraio 2011 2 commenti Scritto da Dott. Roberta Riccio


Il materiale proposto nella sperimentazione della proposta”Ridere per pensare“, e di carattere ludico , distante da ciò che in genere ci si aspetta per imparare a migliorare le proprie capacità.

Il materiale umoristico proposto è costituito da vignette senza, o con poche, parole, selezionate dalla…

rivista “La settimana enigmistica”, diversificando i materiali per difficoltà in base al gruppo di lavoro.

La vignetta viene offerta al gruppo e si stimola la discussione orientandola sulla comprensione situazionale, con domande del tipo Ti fa ridere? Perchè? Proviamo a raccontare…

E’ una attività di lettura del contesto, organizzata in racconto : una narrazione abbozzata che già rendela realtà della vignetta una realtà interpretata. Narrazione che è da intendersi come pensiero e come linguaggio ove ciascuno da forma all’altro, indissolubilmente.

E’ un uso di pensiero narrativo, spontaneo,  intuitivo  da consolidare ma senza fretta, perchè in partenza le ipotesi possono essere anche molto parziali, il livello di coerenza narrativa sicuramente basso, così come quello di complessità ed articolazione interna del racconto.  Ma è proprio il cominciare a costruire sulla capacità di interpretare narrativamente la realtà che è fare primi passi verso la costruzione della metaconoscenza.

Successivamente con l’analisi che è guidata dal linguaggiio dell’adulto, più o meno ammpia in relazione alle caratteristiche del gruppo, viene tracciato un binario più strutturato di facilitazione per la comprensione dell’umorismo, con domande del tipo Chi sono i personaggi? Dove si trovano? Che cosa fanno…?

Spontaneamente le ipotesi parziali di prima si arricchiscono di aggiustamenti interrogativi. Si scopre gradualmente nel gruppo che le domande guida sono degli strumenti utili per la decodifica della rappresentazione, si cresce nella padronanza cognitiva e metacomunicativa degli aspetti strutturali dell’umorismo della vignetta, ma si intuisce anche che il linguaggio è pensiero.

E pensare le cose significa comprenderle: i bambini cominciano a pensare il proprio pensiero.

Il passaggio seguente  è di fondamentale rilievo perchè si tratta di prendere coscienza del pensiero degli altri componenti del gruppo. Il prograsso del gruppo si rispecchia nella ricostruzione di un nuovo racconto della vignetta, in questo caso il compito dell’adulto è di far cogliere  le differenze di evoluzione di pensiero narrativo tra la prima produzione in gruppo  e la seconda.

Questa  proposta si conclude con l’assegnazione sempre gruppale del titolo alla vignetta. In questo percorso si parte dallo sforzo della comprensione dell’umorismo prefabbricato da altri, per poter accedere  alla produzione di umorismo fai da te, attraverso costruzione originale di proprie vignette.

Trovo questo lavoro un’ottima iniziativa da poter riadattare  e riproporre in riabilitazione,  sopratutto in logopedia come modalità altermnativa per stimolare le competenze cognitivo linguistiche dei nostri bambini.

 

Suggerimenti Terapeutici
Apprendimento
La motivazione è alla base dell’apprendimento (I parte)
Paralisi cerebrale infantile

2 commenti

  1. clara clara
    26 Febbraio 2011    

    Buona sera, Dottoressa la seguo da qualche mese e volevo farle i miei complimenti, ho due bambini, leggo spesso quello che scrive, cercando tra gli articoli che maggiormente possono interessarmi e Le rinnovo di cuore i miei complimenti il suo lavoro è fantastico.
    clara

    Reply
    • Dott. Roberta Riccio Dott. Roberta Riccio
      26 Febbraio 2011    

      Ciao Carla, ti ringrazio per i complimenti, sapere di persone che come te mi seguono e sono felici del mio lavoro non solo e’ motivo di orgoglio ma soprattutto uno sprone per dare sempre il meglio, grazie del tuo feed.

      Reply

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