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Non porre una domanda se il tuo bambino non può rispondere…

19 Marzo 2012 Lascia un commento Scritto da Dott. Roberta Riccio

Imparare a parlare con i bambini è un’arte che richiede tempo ed un’attenta considerazione della prospettiva del bambino. 

Ad esempio, dal punto di vista del bambino, è scomodo ricevere una domanda alla quale lui o lei non sa rispondere. Spesso porre domande è ciò che fanno i genitori, erroneamente,  quando un bambino ha una difficoltà di apprendimento. 

E ‘difficile cercare di…cambiare abitudine, frequentemente ho cercato di dissuadere i genitori nel non fare domande che non possono avere risposta. Chiedendo loro,  “perché continui a fare domande quando il tuo bambino non può rispondere?”  Forse  perché nella nostra cultura tendiamo a fare domande ai bambini ed agli animali anche quando sappiamo che  non possono ovviamente rispondere. 

Oggi per esempio mi è capitato di notare una donna che in un parco ad un bel cane, mentre il suo compagno era andato in bagno chiedeva: Dov’è papà?  ed ancora: Dove è andato? Dove si trova?  e così via, mentre camminava verso le aiuole fino a quando è venuto fuori il presunto “papà”.

Mi è venuto da sorridere ‘perché avevo fatto lo stesso con il mio gatto, cosa vuoi, Perla? Gli ho chiesto… Hai l’acqua ed il cibo? Spero solo di non averlo domandato tante volte quanto la signora al cane, ma ho sicuramente fatto al mio gatto alcune domande che sapevo non avrebbero ricevuto risposta. 

In mia difesa c’è da dire che non riuscivo a capire il motivo per cui Perla mi stava seguendo in giro e miagola pietosamente, a differenza della signora che sapeva perfettamente dove fosse il “papà” del suo cane. 

Quando la figlia di una mia amica ha avuto il suo primo lavoro come baby sitter di un neonato, è venuta a casa scoraggiata perché, ha detto che non sapeva cosa dire a un bambino. Le ho detto, che avrebbe potuto dire qualunque cosa.

Per esempio digli: come sei bello, che manine piccole e dolci hai. Oppure giocaci dicendo: posso mangiare i tuoi piedi? e poi fai finta di farlo…Puoi dire e fare cose stupide, tanto non comprende il linguaggio ma osserva le tue espressioni e si diverte.

Ma parlare ai bambini piccoli non è lo stesso che parlare con i nostri amati animali domestici. I bambini crescendo si attivano per cercare di capire ciò che diciamo e provare a rispondere. Quindi si sentono imbarazzati e frustrati quando la conversazione diventa troppo complicata.

Abbiamo bisogno di accrescere la loro conoscenza in modo da renderli partecipi nella conversazione, affinchè i bambini possano essere parte attiva della conversazione devono ricevere domande adeguate alla loro età ed alle loro conoscenze.

Rispondere è la parte più difficile dell’apprendimento precoce del linguaggio. Immaginate di provare a imparare l’arabo ed intorno a voi avere tutti continuano a fare domande in questa lingua difficile; non sapere come rispondere alla domande provoca certamente frustrazione; ma questo non sembra importare a nessuno quando si tratta di fare determinate domande ai bambini;  non ci si ferma a chiedersi se per loro questo può rappresentare un vero problema.

Più i bimbi soffrono di difficoltà di apprendimento linguistico, maggiore è da parte degli adulti la richiesta di conversazione, più il bambino non risponde alle domande, maggiore è l’insistenza dell’adulto per ottenere una risposta.

Se si vuole veramente avere una conversazione con un bambino, molte strategie funzionano meglio che quella di porre continuamente una domanda alla quale lui o lei non sa rispondere…restate collegati nel prossimo post parleremo di: “Cosa fare invece di porre domande inutili”….

Come ti poni nei confronti di tuo figlio? in che modo comunichi con lui….

Suggerimenti Terapeutici
autismo, comunicazione, ritardo di lingiaggio, sviluppo del linguaggio
Ti racconto cosa accade sempre più frequentemente…Cosa devono assolutamente sapere i genitori…
Cosa fare invece di fare domande…?

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