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Terapia di gruppo con bambini con disturbo di apprendimento…

21 Novembre 2011 Lascia un commento Scritto da Dott. Roberta Riccio

Talvolta alcuni bambini vengono “etichettati” come pigri , svogliati disattenti…

Dietro un “non riuscire” non sempre c’è una cattiva volotà, a volte si tratte di un disturbo dell’apprendimento (DSA) non diagnosticato, quando ciò accade il più delle volte si innescano meccanismi di difesa da parte del bambino,

che sfociano nel rifiuto delle attività scolastiche, oppure in altri casi il senso di colpa verso i genitori e gli insegnanti,  le frequenti punizioni subite per il fallimento,  maturano nei… bambini una forte aggressività verso i coetanei.

Nei casi in cui ci si ritrova con un bambino in difficoltà può sempre essere utile organizzare un lavoro orientato ad un cambiamento globale, mediante il quale il bambino possa riacquistare il desiderio  di apprendere e di stare con gli altri, la fiducia nella possibilità di essere accettato come persona e la consapevolezza delle proprie capacità, oltre ad entrare in possesso graduale di competenze specifiche di apprendimento.

Il gruppo costituisce una situazione naturale per i bambini di questa età, è la situazione ideale per creare occasioni in cui l’adulto può modellare i comportamenti di interazione sociale, favorire l’imitazione di modi d’agire adeguati di un coetaneo ed evitando che il gruppo diventi un elemento di rinforzo progressivo di comportamenti disadattivi  e inappropriati ( spiritosaggini, bullismo, atteggiamenti provocatori), invece guidando il gruppo attraverso un “moddelling” si può attivarela costruzione progressiva di abilità sociali, di comportamenti orientati al compito e di acquisizioni di regole.

Un lavoro di gruppo offre la possibilità di identificazione , di rinforzo reciproco e di sperimentazione dei ruoli, permette di confrontarsi con le difficoltà degli altri e di poter osservare i vari modi di risolvere un problema, inoltre il gruppo favorisce la competizione e la cooperazione.

Attraverso la competizione emerge la motivazione a fare bene, solitamente nei bambini con problemi di apprendimento la motivazione appare inesistente invece nel gruppo riemerge la voglia di essere bravi, vincere. Inoltre si possono creare alleanza facendo crescere la capacità di cooperazione tra i bambini.  Il gruppo può permettere di dare soddisfazione a due bbisogni che sono quello di individualità e di appartenenza, dove vi è l’affermazione del Sè nel primo caso ed il senso di appartenenza e collaborazione del gruppo nel secondo.

I due strumenti per attuare un percorso di gruppo sono il gioco ed il disegno, con il gioco si favoriscono le relazioni con l’altro e l’espressione emotiva passando da attività più strutturate  a giochi in cui si lascia maggiore libertà d’azione favorendo l’espressione emotiva,

il disegno invece può essere utilizzato per rappresentare un racconto precedentemete ascoltato insieme e diventa un confronto tra i bambini, gli si chiede di descrivere i disegni degli amici mettendo al confronto le loro idee, è stato possibile mettere in evidenza le paure dei bambini e spopratutto parlandone tra loro sono riusciti a “superarle” sentendosi perte di un gruppo e sopratutto comprendendo che le proprie paure sono condivise e che alcuni “amici ” hanno paura di cose che per altri non sono spaventose e viceversa.

I bambini con ritardo di apprendimento hanno problemi che vanno dalla consapevolezza della mancanza di competenze specifiche al costruire un’immaggine mentale di Sè negativa, che porta alla costruzione i un determinato ruolo sociale: l’inetto , l’asino, l’incapace, il pigro.

All’interno del gruppo si può lavorare su questi aspettie la presenza dei coetanei può facilitare il riconoscimento dei propri problemi, modificando  la percezione che il bambino ha delle sue difficoltà e l’immagine che crea di se stesso, sviluppando una maggiore tolleranza alle frustrazioni.

Gli obiettivi della terapia di gruppo devono essere quelli di agevolare il bambino con difficoltà di apprendimento mediante il confronto con gli altri, di fargli accettare le sue difficoltà, evitare che si inneschino comportamenti disadattivi guidando il gruppo all’integrazione e alla coesione,

fovorire la motivazione agli apprendimenti, sviluppare maggiore flessibilità della risoluzione dei compiti fornendo un modello a voce alta, tutti i compiti vengono sempre verbalizzati per agevolare la flessibilità del pensiero e la capacità di risoluzione del compito.

In fine il lavoro si prefigge di sviluppare un aumento dei sentimenti di autoefficienza e di autostima.

Il lavoro di gruppo sopratutto con bambini di 8-9 anni non è cosa semplice da gestire, è importante saper affrontare in modo coinvolgente le tematiche da proporre per interessare tutti e creare coesione tra i bambini, altrimente cade la valenza del lavoro stesso.

Se hai un’esperienza che possa arricchire il nostro articolo , se hai proposte aklternative o suggerimenti lascia un commento!

 

 

 

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